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La Lombardia attiva il Comitato per l’emergenza in Ucraina: a coordinarlo è Guido Bertolaso

Regione Lombardia ha attivato il Comitato esecutivo per l’emergenza in atto in Ucraino: a coordinarlo sarà Guido Bertolaso, già coordinatore per la campagna vaccini anti Covid in Lombardia.
A cura di Giorgia Venturini
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In Lombardia nasce il Comitato esecutivo per l'emergenza in atto in Ucraina. Lo ha deciso Palazzo della Regione firmando il decreto oggi 9 marzo: il presidente Attilio Fontana ha nominate come consulente per l'emergenza Guido Bertolaso, già coordinatore per la campagna vaccini anti Covid in Lombardia. Gli altri membri del comitato sono Roberto Laffi, direttore generale Territorio e Protezione civile, Giovanni Pavesi, direttore generale Welfare, Claudia Moneta, direttore generale Famiglia e Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, e Aberto Zoli, direttore generale Areu.

"Per assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina, in conseguenza della grave crisi internazionale in atto – spiega il presidente Fontana – abbiamo deciso di costituire questo Comitato. Uno strumento che contribuirà ad affrontare, sulla base dell'ordinanza del governo, quanto necessario per le azioni e le attività da mettere in campo durante la crisi". Poi Fontana aggiunge: "Ciò avverrà in costante raccordo con il governo, a partire dalla Protezione civile nazionale. Nel ringraziare chi opererà all'interno di questa struttura rinnovo il mio appello alla solidarietà e alla vicinanza nei confronti di chi fugge dalla guerra".

Il sindaco Sala: A Milano già mille profughi ucraini

Intato Giuseppe Sala, sindaco di Milano, fa sapere che in città continuano ad arrivare profughi che scappano dalla guerra: "Noi ad oggi, come tutte le grandi città, non sappiamo esattamente quanti rifugiati sono arrivati, perché alcuni si sono registrati in questura e altri no. Da quello che sappiamo dalla prefettura riteniamo che ne siano arrivati circa un migliaio". Milano così in questi giorni si sta attivando all'accoglienza: "È chiaro che con queste dimensioni i centri di accoglienza Cas, i Sai e i nostri centri ce la fanno, andando avanti bisognerà avere procedure diverse. Inoltre bisogna anche sapere che il rimborso che abbiamo nella gestione di questi centri è molto limitato, non è che con 24 o 25 euro ci fai granché per cui c'è un problema di risorse". Secondo Sala poi bisogna trovare "misure che ci permettano di agire con tempestività perché se arrivassero molti profughi cosa possiamo fare? Per esempio fare accordi con alberghi che oggi sono semivuoti e prendere della camere, sono vie che si possono percorrere o poi la Corte dei Conti viene a dirmi perché l'hai fatto?". L'importante per il primo cittadino è essere rapidi ad attivare aiuti e soccorsi. In città – come riporta l'agenzia stampa Ansa – ci si sta preparando per ricevere 40mila profughi.

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