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La famiglia Simpson deportata ad Auschwitz, al Binario 21 i murales per la Giornata della Memoria

Due murales della famiglia Simpson sono apparsi al Memoriale della Shoah. Realizzati dall’artista AleXsandro Palombo, sono “inciampi visivi” per non dimenticare i treni che tra il 1943 e il 1945 partivano dal Binario 21 verso i campi di concentramento.
A cura di Enrico Spaccini
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Avevano scelto il Binario 21 della stazione Centrale perché, dato che si trovava al di sotto del livello della strada, gli consentiva di riempire quei vagoni diretti ad Auschwitz e agli altri campi di concentramento nel modo più discreto possibile. Anche per questo, ancora oggi, non si sa quante persone, tra ebrei, partigiani e dissidenti politici, furono deportate durante la "soluzione finale" nazista. In questi giorni, in occasione del 27 gennaio, Giornata della Memoria in cui si ricordano le vittime dell'olocausto, sono apparsi nuovi inciampi. Due murales ad opera dell'artista AleXsandro Palombo che cercano di attirare l'attenzione dei passanti verso il Memoriale della Shoah: "I Simpson deportati ad Auschwitz".

Come ha già fatto più volte in passato, ad esempio Marge che si taglia i capelli per sostenere le proteste delle donne iraniane, anche in questo caso AleXsandro sfrutta l'iconicità della famiglia gialla più famosa del mondo per diffondere un messaggio. "Bisogna trasmettere senza filtri l'orrore del genocidio ebreo alle nuove generazioni per proteggere l'umanità da altri orrori come la Shoah", ha spiegato l'artista, "le cose più terribili possono diventare realtà e l'arte ha il dovere di ricordarle perché è un potente antidoto ai rischi dell'oblio".

La stella di David e la discriminazione degli ebrei

La rappresentazione della discriminazione con le stelle di David
La rappresentazione della discriminazione con le stelle di David

Ecco allora che vediamo Marge, Homer, Bart, Lisa e la piccola Maggie che nel primo murales raffigurano la discriminazione sociale e immediata a cui erano costrette le persone di religione ebraica. Ovvero, la stella di David che durante i fascismi sono diventati un marchio distintivo. Sono loro che riempivano per la maggior parte quei 23 treni che tra il 1943 e il 1945 sono partiti con direzione i lager di Auschwitz e non solo. Era la "soluzione finale" della questione ebraica, che ormai aveva raggiunto anche i territori italiani.

Quegli anonimi pigiami a righe

La famiglia Simpson con i pigiami a righe, fatti indossare alle persone deportate nei campi di concentramento
La famiglia Simpson con i pigiami a righe, fatti indossare alle persone deportate nei campi di concentramento

Arrivati nei campi di concentramento, ai deportati che non venivano uccisi subito venivano consegnati dei pigiami a righe. Anonimi, sporchi, strappati, che rendevano i prigionieri religiosi e politici tutti uguali, distinti solo da un numero. Tra quelle persone, c'era anche la senatrice a vita Liliana Segre. Di famiglia ebrea, era partita il 30 gennaio 1944 da uno di quei treni del Binario 21 per raggiungere il lager Auschwitz-Birkenau.

Ottant'anni dopo, Segre è ancora a Milano per testimoniare con la sua vita e i suoi ricordi cosa furono veramente il fascismo e il nazismo. Solo pochi giorni fa ha partecipato alla presentazione del tram della linea 9 che per due settimane girerà per la città con l'obiettivo di far conoscere a tutti il Memoriale della Shoah. L'obiettivo del museo, dei murales e del tram è sempre lo stesso: non dimenticare.

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