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La donna incinta aggredita in Stazione centrale a Milano: “Mi teneva bloccata e mi prendeva a pugni”

“Ero al telefono con mia madre quando mi ha aggredita da dietro”, le parole di una delle vittime delle aggressioni di lunedì pomeriggio, Carmen, 34 anni e incinta. “Ha iniziato a colpirmi al volto e alla testa. Mi teneva bloccata a terra mentre continuava a tirarmi pugni in faccia. Poi ho sentito il coltello contro la gola”
A cura di Francesca Del Boca
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Rhasi Abrahman, l'aggressore che nel tardo pomeriggio di lunedì 6 marzo ha ferito con un coltellino ben sei persone nella zona intorno alla Stazione Centrale di Milano, secondo il pm avrebbe "preso intenzionalmente di mira solo donne, non esitando a colpirle con estrema violenza".

Tra di loro c'era anche Carmen, 34 anni, incinta. "Ero al telefono con mia madre, non lo avevo proprio notato. Mi ha aggredita da dietro, mi ha preso per il collo", racconta a Il Corriere della Sera. Quel pomeriggio, intorno alle 17.30, sta camminando lungo via Sammartini, stradone deserto che costeggia i binari della Stazione Centrale. "Ho sbattuto la testa contro una vettura. Ha iniziato a colpirmi al volto, alla testa. Poi mi ha scaraventato a terra, mi teneva bloccata mentre continuava a tirarmi pugni in faccia". 

L'aggressore punta lo smartphone della donna, e cerca di strapparglielo a tutti i costi. "A un certo punto ho sentito qualcosa di appuntito, di metallo, premuto contro la gola. E allora gli ho lasciato il telefonino".

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Le donne aggredite in zona stazione Centrale

Ma non solo Carmen. Tra le donne ferite o aggredite nella zona intorno alla Stazione Centrale, tra via Gluck e viale Brianza, ci sono anche Floriana, Francesca, Maria, Grazia.

"Mi sono sentita mettere le mani nella tasca destra della giacca", ricorda Maria, 58 anni, sempre al Corriere della Sera. "Ho provato a riprendermi il cellulare, l’ho spinto, ma lui ha estratto il coltello, mi ha detto di andarmene via. Mi sono avvicinata lo stesso, e mi ha ferito alla mano".

"L'ho visto arrivare, sembrava faticasse a reggersi in piedi", dirà invece Francesca, 44 anni. "Mi sono intimorita, mi sono spostata per lasciarlo passare. Una volta che mi ha superato, mi ha aggredito per strapparmi il cellulare dalle mani. Ho provato ad allontanarlo ma lui mi ha colpito al petto e sono caduta". La strattona e la spintona. "Poi ha tirato fuori un coltello con l’impugnatura rossa e me lo ha puntato al volto. Mi sono messa a gridare".

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Come sta il ferito grave dell'aggressione in zona Centrale

Il bersaglio principale dell'aggressore, secondo le parole della Procura, erano sì le donne. Ma a riportare le ferite più gravi è stato un uomo, Carlo, 68 anni, colpito alla spalla da un fendente dopo essere intervenuto in difesa di una 23enne che sta traslocando in zona con il fidanzato. Trasportato in codice rosso al Niguarda, oggi sta bene. "Ma sono ancora sotto choc", fa sapere in un messaggio.

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