50 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Investi in fondi alle Bermuda”, ma era una truffa: 1500 i raggirati, attirati dai facili guadagni

Undici persone sono indagate per truffa aggravata e auto riciclaggio. Avrebbero convinto quasi 1500 tra imprenditori e professionisti a investire i loro soldi in fondi mobiliari costituiti in paradisi fiscali come le Isole Bermuda e il Liechtenstein, prospettando loro facili guadagni. In realtà però i soldi investiti finivano nelle tasche dei truffatori. La Finanza ha sequestrato 21 milioni di euro.
A cura di Francesco Loiacono
50 CONDIVISIONI
Isole Bermuda (Archivio Getty images)
Isole Bermuda (Archivio Getty images)

Attirati dai facili guadagni, 1.500 investitori erano stati convinti a mettere i loro soldi in fondi mobiliari costituiti alle Isole Bermuda e nel Liechtenstein, due noti paradisi fiscali. Ma i soldi degli investitori, anziché alimentare i fondi in questione, sono tornati in Italia e sono finiti nelle disponibilità dei proponenti di quella che si è scoperta essere una maxi truffa da oltre 21 milioni di euro. I soldi sono stati sequestrati dai Finanzieri del comando provinciale di Milano, che hanno condotto le indagini coordinati dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e dal sostituto procuratore Luigi Furno. E proprio dal procuratore Fusco è arrivato l'invito a prestare attenzione ai guadagni facili, soprattutto nel caso di "proposte di trading online in cui vengono prospettati profitti facili attraverso strumenti finanziari".

Undici le persone indagate: sequestrati 21 milioni di euro

Undici sono le persone indagate per truffa e auto riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta "Lost fund": sono residenti in Svizzera, in Lombardia, a Roma e in provincia di Pesaro. Presentandosi come broker assicurativi e appoggiandosi a una fiduciaria con sede a Milano hanno convinto quasi 1.500 investitori, tra cui anche imprenditori e professionisti, a investire direttamente o tramite polizze assicurative emesse da compagnie straniere in alcuni fondi immobiliari costituiti nei sopracitati paradisi fiscali e gestiti da società di investimento maltesi. I fondi, però, come scoperto dai finanzieri (e come hanno potuto constatare anche gli investitori truffati) erano scatole vuote: non venivano alimentati, in quanto i soldi degli investitori tornavano, anche transitando da conti svizzeri, nelle tasche dei truffatori.

50 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views