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Inchiesta sul prezzo dei vaccini antinfluenzali in Lombardia, la Procura: i ritardi non sono reati

I ritardi di Regione Lombardia nel reperimento dei vaccini antinfluenzali lo scorso autunno non sono reati. Queste in sintesi le motivazioni che hanno portato la Procura di Milano ad archiviare l’indagine conoscitiva aperta ad ottobre 2020 sull’acquisto delle dosi antinfluenzali, prese a un prezzo che era stato ritenuto superiore rispetto a quello di mercato.
A cura di Redazione Milano
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I ritardi, anche se presenti, non si possono definire reati. Questa in sintesi la motivazione, così come riportato da Ansa, con cui la Procura di Milano aveva archiviato nei mesi scorsi l’indagine aperta sull’acquisto di vaccini antinfluenzali da parte di Regione Lombardia, a un prezzo che era stato ritenuto superiore rispetto a quello di mercato. I "ritardi" nell'"espletamento delle procedure" e nel "successivo rifornimento dei vaccini" antinfluenzali in Lombardia lo scorso autunno "sono imputabili alle criticità della capacità produttiva" con conseguente "rialzo dei prezzi per via dell’accresciuta domanda", a causa dell’emergenza Covid. "Va però segnalata anche la lentezza dimostrata da Aria spa" prosegue la Procura "nell’adeguare le procedure per gli affidamenti alla mutata situazione del mercato, che ha aggravato la situazione".

Indagine sul prezzo dei vaccini antinfluenzali: la Procura di Milano archivia

L'inchiesta conoscitiva risale all'ottobre 2020, quando la Procura di Milano aveva aperto un fascicolo sul caso del prezzo dei vaccini antinfluenzali su cui si erano accese polemiche politiche, soprattutto delle opposizioni in consiglio regionale, che ne avevano chiesto conto all'allora assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. "Tali ritardi e le conseguenze in tema di accresciuta spesa sanitaria per gli approvvigionamenti di vaccini antinfluenzali – precisa la Procura – non paiono tuttavia addebitabili a dolo o intento di favorire l’una ditta offerente in luogo di altra, né sono stati acquisiti elementi, nemmeno un principio di prova, che siano intercorse pratiche di cartello tra le ditte produttrici" per aumentare i prezzi. Gli inquirenti, dopo i dovuti accertamenti, avevano stabilito l’archiviazione del fascicolo conoscitivo, non avendo individuato responsabilità penali o ipotesi di reato.

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