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Omicidio di Giulia Tramontano

“Impagnatiello mi ha chiesto la scopa per pulire la cenere dal garage”: il racconto dell’addetto alle pulizie

“Alessandro Impagnatiello? Martedì mattina mi ha chiesto scopa e paletta per pulire il garage”. È la testimonianza dell’addetto alle pulizie dello stabile di via Novella a Senago. “Era tranquillo, non era agitato”. E ancora: “Ho realizzato dopo di quella strana cenere sulle scale, che scendeva fino al box”
A cura di Francesca Del Boca
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I Carabinieri e Alessandro Impagnatiello verso il garage di via Novella a Senago
I Carabinieri e Alessandro Impagnatiello verso il garage di via Novella a Senago
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"Alessandro Impagnatiello? Martedì mattina mi ha chiesto scopa e paletta per pulire il garage". È la testimonianza al Tg1 di Rai Uno dell'addetto alle pulizie del condominio di via Novella a Senago (Milano), dove Giulia Tramontano ha trovato la morte per mano del compagno. "Non era agitato, era tranquillo". Da lì a poche ore il barman 30enne crollerà, e confesserà il delitto tenuto nascosto per quattro lunghi giorni.

La cenere sulle scale del condominio a Senago

Il signor Francesco, sentito ieri dai Carabinieri, racconta di aver notato nei giorni scorsi "cenere da due, tre gradini sopra il pianerottolo fino al garage. Non era una scia, era del materiale sospeso, leggero, ma quando si scopava si capiva che non era polvere". Era la traccia dei numerosi tentativi di Alessandro Impagnatiello di dare fuoco al corpo ormai senza vita della fidanzata Giulia, appena uccisa a coltellate in cucina. Ma l'addetto alle pulizie ancora non lo può sapere, e nonostante Giulia sia sparita da giorni non sospetta neanche lontanamente l'ipotesi di un crimine così efferato. "Non ho pensato a nulla, non mi sono insospettito. Ho collegato quello che avevo visto e sentito con quello che veniva detto in televisione".

Il cadavere di Giulia Tramontano nel box

Nel garage, in quel momento, dovrebbe esserci ancora il corpo di Giulia Tramontano. Impagnatiello, dopo averla uccisa a coltellate nella prima serata di sabato 27 maggio, avrebbe infatti prima tentato di disfarsi del cadavere in bagno, appiccando il fuoco nella vasca; solo in un secondo momento l'avrebbe trasportato nel box, per poi nasconderlo dopo un paio di giorni nel bagagliaio e gettarlo infine in un'area abbandonata dietro l'abitazione. Qui viene ritrovato nella notte tra mercoledì e giovedì.

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I resti martoriati della fidanzata restano nel box per tantissime ore, fino a martedì mattina."Sabato notte ho tentato di dare fuoco a Giulia anche nel box, ma anche in questo caso non sono riuscito nell'intento di renderla cenere", ha raccontato il compagno nella sua confessione. "Non riuscivo a vedere quelle fiamme sul corpo, le ho spente intorno alle 5 del mattino". Il corpo di Giulia è nel box anche quando Impagnatiello si reca a fare denuncia di scomparsa ai Carabinieri di Senago, domenica pomeriggio, e torna poi in loro compagnia in casa e in cantina per un sopralluogo. "Non ha temuto che i Carabinieri aprissero il box?", gli chiedono gli inquirenti. "Forse speravo davvero che lo facessero", risponde lui.

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