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Omicidio di Giulia Tramontano

Impagnatiello ha iniziato ad avvelenare Giulia Tramontano 10 giorni dopo che lei ha scoperto di essere incinta

Alessandro Impagnatiello ha saputo della gravidanza di Giulia Tramontano il 2 dicembre 2022. Dal 12 dicembre ha cercato sul web come avvelenare il feto: il 30enne di Senago (Milano) ha somministrato veleno per topi alla compagna incinta fino a due settimane prima del delitto, nel maggio 2023.
A cura di Francesca Del Boca
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Si gioca quasi tutto sull'aggravante della premeditazione il processo contro Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della compagna incinta Giulia Tramontano avvenuto lo scorso 27 maggio.

E così ogni prova, ogni analisi e ogni testimonianza possono contribuire a irrobustire la tesi dell'accusa, ossia che il 30enne di Senago (Milano) stesse tentando di avvelenare la fidanzata e il feto che portava in grembo ben prima del delitto, sciogliendole bromadiolone e cloroformio in acqua minerale e tisane calde. E addirittura dal dicembre 2022, quando Giulia aveva appena scoperto di aspettare un bimbo. 

Le prime ricerche sul web del barman, secondo quanto emerso dalle indagini, risalgono infatti al 12 dicembre 2022. Veleno topi gravidanza, veleno topi incinta, quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona?, è quanto digita Impagnatiello sul motore di ricerca, fino alla metà del maggio 2023. Dieci giorni dopo l'annuncio di Giulia al fidanzato, quando la 29enne aveva mostrato il test di gravidanza positivo al compagno: è la famiglia stessa di Giulia a confermare la data del 2 dicembre al programma di Rai 2 Ore 14.

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Una notizia non gradita da Impagnatiello, che inizialmente chiede a Giulia di abortire per poi cambiare idea nel giro di pochissimi giorni. "Noi familiari eravamo contenti, pronti a sostenerli nonostante le cose tra loro non andassero bene: lei aveva già scoperto il tradimento e lui non c'era mai, la lasciava sempre da sola", ha raccontato in aula la sorella Chiara Tramontano. "Dovevano dare l'annuncio a tutta la famiglia a Natale, ma lui non si è presentato".

Intanto, di nascosto, cercava sul web come avvelenare il feto. Voleva solo eliminare la nuova vita in arrivo, inscenando quello che sarebbe potuto sembrare un aborto spontaneo, oppure uccidere anche la convivente? Per ora emerge solo un dato. Dall'autopsia e dagli esami tossicologici nel corpo di Giulia sono emerse concentrazioni di bromadiolone trenta volte superiori a quelle presenti nel nascituro, che sarebbe venuto alla luce in estate.

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