Femminicidio-suicidio Emanuele De Maria

Il video di Emanuele De Maria sul tetto del Duomo camuffato con una kefiah dopo il femminicidio di Chamila Wijesuriya

Emanuele De Maria ha ucciso Chamila Wijesuriya e accoltellato il collega Hani Nasr con l’intento di ucciderlo. Dopo la fuga, con una kefiah sulla testa per non farsi riconoscere, il detenuto è salito sul tetto Duomo per suicidarsi gettandosi da una delle terrazze. De Maria aveva acquistato il biglietto per salire sulla cattedrale più di 24 ore prima.
A cura di Giulia Ghirardi
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Emanuele De Maria alla biglietteria del Duomo di Milano
Emanuele De Maria alla biglietteria del Duomo di Milano
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Emanuele De Maria ha acquistato il biglietto per salire sul Duomo di Milano più di 24 ore prima di togliersi la vita, verso le 12:30 di sabato 10 maggio. Secondo gli inquirenti, questa sarebbe una delle prove del fatto che avesse pianificato le sue azioni, dal femminicidio di Chamila Wijesuriya alla fuga in metropolitana e l’accoltellamento di Hani Nasr davanti all’Hotel Berna, fino all'ingresso in Duomo con una kefiah intorno al collo e un copricapo per non farsi riconoscere prima di suicidarsi gettandosi da una delle terrazze.

Nel filmato De Maria indossa jeans e maglietta nera, indumenti differenti rispetto a quelli che indossava nei video delle telecamere di sorveglianza che lo immortalano alla stazione della metropolitana Bignami (M5) dopo aver compiuto il femminicidio di Chamila Wljesuriya nel corso del pomeriggio di venerdì 9 maggio poco dopo le 15:00.

Emanuele De Maria alla fermata della metropolitana Bignami di Milano
Emanuele De Maria alla fermata della metropolitana Bignami di Milano

Poco prima, quel giorno, il 35enne era stato ripreso dagli occhi elettronici della città in una delle tante stradine che corrono all'interno del Parco Nord di Cinisello Balsamo mentre passeggiava in compagnia della donna. Da allora, di lei non si era più saputo nulla fino al ritrovamento del corpo senza vita, abbandonato tra le sterpaglie del parco con diversi tagli alle mani e ai polsi. De Maria, invece, si era dato alla fuga e la mattina dopo, sabato 10 maggio, si era recato davanti all'hotel Berna in via Napo Torriani e una volta lì – secondo quanto ipotizzato dal pm Francesco De Tommasi – il piano del detenuto sarebbe stato quello di uccidere il collega Hani Nasr, dipendente al reparto caffetteria dello stesso albergo dove lavorava grazie a un permesso diurno.

Hani Nasr sarebbe è, però, sopravvissuto ed è ora ricoverato all'ospedale Niguarda di Milano. La prognosi rimane riservata, ma – secondo gli operatori sanitari – il peggio sarebbe passato e l'uomo sarebbe in attesa di essere sentito dagli inquirenti per testimoniare su quanto accaduto.

Dopo aver accoltellato il collega, De Maria si è poi dato nuovamente alla fuga. Il sospetto iniziale degli inquirenti era che il detenuto potesse salire su un treno e scappare all'estero come aveva già fatto nel 2016 dopo aver ucciso Oumaima Rache a Castel Volturno (Caserta). Questa volta, però, la fuga non è stata lunga. Perché – poco prima delle ore 14:00 di domenica 11 maggio – camuffato con una kefiah intorno alla testa, Emanuele De Maria si è gettato "senza esitazione" da una delle terrazze del Duomo di Milano togliendosi la vita. Il biglietto per salire sulla cattedrale, del resto, De Maria lo aveva già acquistato il giorno precedente, poche ore dopo il tentato omicidio del collega Hani Nasr. Al momento della morte, in tasca aveva la foto della vittima strappata dalla carta d’identità e una bustina con una ciocca di capelli.

Emanuele De Maria sul tetto del Duomo di Milano
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