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“Ho qui la bomboniera per te”: così Alessia Pifferi fingeva con le amiche di aver battezzato Diana

Alessia Pifferi aveva finto di organizzare il battesimo della figlia Diana. La messinscena con false bomboniere da consegnare ad amiche e vicine di casa in cambio di soldi.
A cura di Francesca Del Boca
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"Comunque il battesimo è andato bene, tutto perfetto, tutto splendido. Ascolta, io ho qui la bomboniera, se volete passare fammi sapere tu. Io fino a giovedì sera dovrei essere a casa". È l'audio di Alessia Pifferi a un'amica, inviato via WhatsApp lunedì 11 luglio 2022: tre giorni prima dell'abbandono a casa della figlia di 18 mesi Diana, morta di stenti dopo 6 giorni da sola. Ma quel battesimo, in realtà, non è mai avvenuto. 

Si tratta al contrario di una vera e propria messinscena, organizzata con tanto di dettagli ("Venerdì alle 14/14.30 battezziamo Diana a Leffe") e bomboniere che la 38enne distribuisce ad amiche e vicine di casa. "Alessia mi ha dato la bomboniera del finto battesimo, e io le ho girato in cambio una busta con i soldi", ha raccontato davanti alle telecamere del programma Rai Ore 14 proprio una delle vicine della casa di Ponte Lambro, Milano. "Le avevo detto che così poteva prendere quello che voleva alla piccola. Le ho anche raccomandato di farmi avere le fotografie del battesimo. Mi ha detto che non le aveva ancora, e che appena possibile me le avrebbe fatte avere".

Diana Pifferi
Diana Pifferi

Le fotografie, ovviamente, non esistono. Le promette anche all'amica contattata via telefono, come rivela la trasmissione Iceberg di Telelombardia. "Quando puoi manda foto Diana del battesimo… ma chi sono i padrini?", scrive l'amica. Alessia risponde con un'audio di quasi 2 minuti. "Adesso appena mi gira le foto perché con il telefono ne abbiamo fatte poche, le abbiamo fatte noi e qualcuna ce l'hanno fatta ma non so come sono venute, spero bene… incrociamo le dita", si giustifica. Alla domanda dei padrini, invece, non risponde. 

Ma perché tutte queste bugie? "Ho organizzato il finto battesimo perché avevo bisogno di soldi", spiegherà Alessia Pifferi ai giudici. La 38enne, disoccupata, racconta in giro di essere una psicologa infantile: in realtà vive del poco che le passa la madre dalla Calabria e, soprattutto, di espedienti (tra cui, secondo quanto emerso di recente, anche sesso a pagamento con alcuni uomini). Soldi che la donna spende conducendo "un tenore di vita al di sopra delle proprie possibilità", tra abiti da sera e serate eleganti da trascorrere con il compagno, elettricista 58enne di Leffe (Bergamo). Uno stile che, secondo il dirigente della Mobile di Milano, "mal si conciliava alla gestione della figlia, condotta invece in maniera superficiale".

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