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La vicina di Alessia Pifferi: “Mi ha dato la bomboniera del finto battesimo e io le ho regalato soldi”

Alessia Pifferi aveva finto di aver organizzato il battesimo per Diana: alla vicina di casa aveva dato la bomboniera e aveva così ricevuto una busta con i soldi.
A cura di Giorgia Venturini
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"Per me era una persona normalissima, sarei stata la prima a denunciare se ci fosse stato qualcosa che non andava". Non aveva notato nulla di strano la vicina di casa di Alessia Pifferi, la donna in carcere con l'accusa di aver abbandonato a casa da sola la figlia di 18 mesi facendola così morire di stenti. In un'intervista al programma Rai Ore 14 la vicina di casa ricorda gli ultimi giorni prima dell'arresto di Alessia Pifferi: ha ripercorso passaggio per passaggio quello che è successo e più volte "mi sono chiesta se potevo fare qualcosa".

La verità è che nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo. Anche in quei sei giorni in cui la piccola Diana è rimasta a casa da sola nessun vicino ha mai sentito pianti o lamenti. Quindi nessuno si è mai insospettito. La bimba è stata trovata morta da Alessia Pifferi quando è tornata a casa dopo aver trascorso sei giorni con il compagno nella sua casa a Leffe, paese in provincia di Bergamo. Ma chi era Alessia Pifferi? Che rapporto aveva con i vicini di casa?

Alessia Pifferi aveva finto di aver battezzato Diana

"È una di quelle ragazze – spiega la vicina di casa – che si fanno un film della loro vita, che vorrebbero essere quello che magari non possono essere. Era megalomane un po' troppo". La donna poi racconta che la Pifferi è andata da lei per consegnarle la bomboniera del battesimo. "Le ho raccomandato di farmi avere le fotografie del battesimo. Mi ha detto che non le aveva ancora e che appena possibile me le avrebbe fatte avere". Il battesimo però non c'è mai stato: "Le avevo dato però una busta con alcuni soldi dicendole che avrebbe poi preso lei quello che voleva per la piccola".

Il giro in limousine per il compagno

Alessia Pifferi ha spiegato durante l'interrogatorio davanti ai giudici della Corte d'Assise che aveva bisogno di soldi. Le servivano per regalare un giro in limousine al compagno: sperava in quell'occasione che lui le avrebbe chiesto di sposarla. In Tribunale ha anche spiegato che aveva accettato di fare sesso a pagamento per tre volte: i soldi le sono serviti per fare il regalo al suo fidanzato.

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