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Il diario del compagno di cella di Mirto Milani: “Raccontava l’omicidio di Laura Ziliani ridendo”

Il testimone chiave che ha incastrato l’assassino di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù ritrovata nel greto dell’Oglio l’8 agosto 2021, aveva segnato su un vero e proprio diario le confessioni di Mirto Milani: l’anticipazione su Il Giornale di Brescia.
A cura di Francesca Del Boca
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"Mi racconta ridendo che se qualcuno l'avesse visto nel momento in cui è inciampato sopra Laura, essendo lei solo in intimo, avrebbero pensato che era una coppia che faceva sesso". Lo scrive il compagno di cella di Mirto Milani, mentre prende appunti su quello che il ragazzo gli appena rivelato: la scena dell'occultamento di un cadavere.

Mirto non ha ancora confessato l'omicidio di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù (Brescia) scomparsa a maggio 2021 e ritrovata morta nel greto dell'Oglio solo ad agosto. Recita una parte, quella del genero affranto per la perdita della madre della fidanzata. "Ride Mirto e scherza gli inquirenti. Mi riferisce che hanno concordato frasi patetiche da dire, vedi "porto sempre la borsa della mamma con me" oppure che "la mamma ci stia accanto e ci possa aiutare".

Ma con il compagno di cella si apre, e ripercorre le tappe di quella storia di sangue.

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Il diario del compagno di cella che ha incastrato l'omicida Mirto Milani

Il compagno di cella, dal canto suo, non si lascia sfuggire niente. Ascolta ogni singola parola, ogni singolo dettaglio di quello che Mirto racconta, e prontamente lo registra su alcuni fogli. Scrive un vero e proprio diario-confessione, anticipato da Il Giornale di Brescia, che si rivelerà fondamentale per incastrare il giovane omicida. 

"Lo incalzo, mi racconta la sua storia di vittima. Dalla versione trovata morta e occultata, poi smentisce. Racconta del loro pericolo di vita. Imputa la morte a veterinario o carabiniere. Lo incalzo, mi arrabbio, eccolo confessarmi il tutto per legittima difesa. Confessa l’occultamento". 

Il muffin avvelenato per stordire Laura Ziliani

"Laura  arriva a casa alle 22.30. "La sorpresa": le fanno trovare una composizione di muffin, lo strumento di induzione alla morte. Laura entusiasta e gratificata lo fotografa e lo invia al fidanzato. I muffin vengono preparati da Silvia e Paola", Riporta nel suo diario il detenuto trascrivendo le confidenze di Mirto.

"Silvia dal lavoro si è portata via le benzodiazepine sottraendole dai vari flaconi riempiendo due provette. Con una siringa viene iniettato il composto nel muffin destinato alla signora. Per sapere con certezza quale dei muffin sarà destinato a lei vengono usati colori diversi". 

Le tappe dell'omicidio e l'occultamento del cadavere nei boschi

Le pagine sono scritte in stampatello, accanto ci sono spesso dei disegni. "Silvia è la prima a scattare alle spalle della mamma. Paola allora si avventa sopra Laura, le blocca braccia e gambe. Laura riesce a graffiarla su un braccio".

Poi arriva anche Mirto. "Milani avverte i rumori, sente le ragazze inveire contro la madre, scatta, le mette prima una mano al collo, si ravvede subito ricordando con fredda lucidità le prove che avevano fatto tra di loro per non lasciare segni sul corpo di Laura e prende da uno stipite della cucina un sacchetto per congelare gli alimenti e lo infila sulla testa di Laura che continua a contorcersi".

Ma Laura Ziliani proprio non vuole saperne, di morire. "Non riescono a farla morire e sono già trascorsi 7/8 minuti. Milani non sa nella concitazione come chiudere il sacchetto al collo, usa una prolunga posta sotto un mobiletto. Stringe la base del sacchetto sul collo. Adesso pare che Laura sia "finalmente" morta".

Poi l'occultamento sulla riva del fiume Oglio, dove verrà ritrovata mesi dopo. "Mirto toglie Laura del bagagliaio, il corpo è molle ma sono presenti ancora convulsioni. Adagiano il corpo sul lato all'interno della fossa, lo coprono con sabbia dello scavo, poi con un composto di malta che si erano portati in un secchio nero e terminano l’occultamento con arbusti, legname e foglie".

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