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Ex seminarista indagato per abusi sessuali su una minore: è amico di don Tempesta

Nello stesso giorno in cui gli agenti delle Squadra Mobile di Milano hanno arrestato don Emanuele Tempesta, è scattato anche un provvedimento di non avvicinamento per un ex seminarista di Cuggiono, alle porte di Milano: l’accusa anche per lui è quella di aver abusato di una 15enne l’estate scorsa. Il sacerdote di Busto Garolfo e l’ex seminarista si conoscono.
A cura di Giorgia Venturini
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Don Emanuele Tempesta non è il solo religioso indagato per abusi sessuali in questi giorni. Nel mirino degli inquirenti c'è anche un ex seminarista che dovrà rispondere di abusi nei confronti di una quindicenne: il religioso, 26 anni, avrebbe approfittato di un momento di difficoltà che stava passando la giovane. Ora per il 26enne è scattato un divieto di avvicinamento nei confronti della minore.

L'abuso la scorsa estate

L'ex seminarista vive a Cuggiono, alle porte di Milano, dove fin da piccolo aveva frequentato l'oratorio. Nel settembre del 2019 aveva scelto la strada del seminario, aveva frequentato il primo anno di quello di Venegono, in provincia di Varese. Nel suo paese ci era tornato – come si legge su Il Giorno – per le vacanze estive la scorsa estate quando l'oratorio era stato riorganizzato per far fronte al Covid. E proprio in questo periodo sarebbe avvenuta la violenza nei confronti della 15enne: prima l'avrebbe avvicinata con alcuni messaggi sui social poi avrebbe commesso gli abusi. La ragazzina aveva poi trovato il coraggio di raccontare tutto e quindi è scattata la denuncia.

Il possibile legame con don Tempesta

Il divieto di non avvicinamento è scattato nello stesso giorno in cui è stato arrestato Don Emanuele Tempesta, il sacerdote di 29 anni ora ai domiciliari con l'accusa di abusi sessuali su minori nel paese di Busto Garolfo, alle porte di Milano. Resta ancora da capire se i due provvedimenti siano in qualche modo legati tra di loro: certo è che i due si conoscevano, tanto che al vaglio degli inquirenti ci sarebbero anche forse delle conversazioni telefoniche. A svelare meglio nel dettaglio, saranno i prossimi accertamenti. Intanto il vice-parroco di Busto Garolfo ieri è stato sentito dal giudice per le indagini preliminari: durante il primo interrogatorio ha negato qualunque tipo di accusa affermando che è stato vittima di frasi diffamatorie.

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