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Elezioni comunali Milano 2021

Elezioni Milano, Bernardo propone di spostare il carcere di San Vittore fuori città

Nel programma del candidato del centrodestra a sindaco di Milano Luca Bernardo c’è anche l’intenzione di spostare il carcere di San Vittore fuori da Milano, così da riutilizzare gli spazi della casa circondariale “per esposizioni temporanee di sculture, pitture o installazioni artistiche, sede di raccolte fotografiche e artistiche di importanti enti o istituzioni milanesi”. Fermo il no dei Radicali.
A cura di Filippo M. Capra
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Arriva una nuova proposta per il futuro di Milano dal candidato sindaco per il centrodestra Luca Bernardo. Il Direttore del reparto di Pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli, come si legge nel suo programma, vorrebbe spostare il carcere di San Vittore dal centro città verso le periferie così da dare vita a "spazi per esposizioni temporanee di sculture, pitture o installazioni artistiche, sede di raccolte fotografiche e artistiche di importanti enti o istituzioni milanesi, piuttosto che uno spazio dove esporre le tante opere che giacciono nelle cantine e nei depositi di importanti musei milanesi e italiani". "Chiudere e trasferire il carcere – si legge ancora – può rappresentare un'altra grande occasione di riqualificazione di un quartiere cittadino".

La risposta: Il San Vittore deve rimanere dove è

Pronta la risposta del capolista dei Radicali Loranzo Lipparini che ha detto come "a prescindere dagli interventi sul quartiere, si tratta di una proposta senza prospettiva, perché nulla dice sui luoghi prescelti per andare a creare una nuova casa circondariale, che né Opera ne Bollate potrebbero mai diventare. Al contrario, recuperando i due reparti ancora chiusi di San Vittore si risolverebbe anche il problema del sovraffollamento". Per Lipparini, inoltre, "il carcere deve restare parte integrante della città, perché parte integrante della società siano le persone detenute che nella città dovranno potersi reinserire al meglio, anche per ridurre il rischio di recidiva. L’idea del carcere nel mezzo alla città – ha continuato -, integrato nel proprio quartiere, è importantissima. Anche per non sottrarre allo sguardo e dunque alla coscienza collettiva un luogo di sofferenza ma anche di recupero delle persone che abbiano commesso un reato".

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