Doppio stipendio, multe annullate e traffico di rifiuti: nuove accuse per l’ex sindaco di Opera
Doppio stipendio, multe cancellate e traffico di rifiuti: sono le nuove accuse che emergono nell'inchiesta Feudum che lo scorso 8 aprile aveva portato all'arresto dell'ex sindaco di Opera Antonino Nucera, della dirigente dell'Ufficio Tecnico e di alcuni imprenditori in rapporti economici con l'Ente. Tutti si trovano ancora ai domiciliari. Nella giornata di oggi, venerdì 3 settembre, i carabinieri del comando provinciale di Milano hanno notificato 22 avvisi di conclusione indagine ad alcuni funzionari pubblici, imprenditori e cinque società.
L'ex sindaco percepiva doppio stipendio: danno erariale di 59mila euro
Per tutti sono state confermate le accuse di peculato, corruzione, turbativa d'asta e reati ambientali. La novità è che, oltre al coinvolgimento di altre persone accusate di frode in pubbliche forniture, gestione di rifiuti non autorizzata, falso e truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione e che avrebbero avuto un rapporto con l'ex sindaco, emergono nuovi capi di accusa proprio nei confronti di Nucera. Dalle indagini è emerso che durante il suo mandato da primo cittadino, l'uomo attraverso artifizi e raggiri avrebbe continuato a ricevere lo stipendio come Dirigente Amministrativo di una scuola di Milano dove lavorava prima di essere eletto: "Nonostante avesse richiesto e ottenuto – si legge in una nota stampa – un lungo periodo di aspettativa non retribuita, cagionando così nel tempo un danno erariale di circa 59mila euro".
Nucera si sarebbe fatto annullare due multe
La direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano, le cui indagini sono state affidate ai sostituti procuratori Silvia Bonardi e Stefano Civardi, starebbe indagando anche sull'annullamento di due sanzioni al codice della strada per delle infrazioni che Nucera avrebbe commesso mentre stava guidando un'auto intestata al Comune: "Grazie alla complicità di due ex comandanti pro tempore della polizia locale (parimenti indagati) i quali avevano falsamente attestato che, al momento delle infrazioni, il mezzo era utilizzato dal personale dipendente per indagini di polizia giudiziaria".
Le accuse di corruzione e traffico di rifiuti
Infine gli inquirenti hanno scoperto che una delle imprese, già indagata per corruzione e traffico di rifiuti, mentre eseguiva dei lavori commissionati dai comuni di Opera e San Zenone al Lambro, avrebbe riutilizzato, falsificando i formulari di identificazione dei rifiuti, parte del fresato d'asfalto prodotto insieme ad altri rifiuti misti per completare i lavori sulla strada provinciale 412 del Comune di Opera. Grandi quantità di questo materiale è stato poi dato a tre imprenditori che lo avrebbero utilizzato "in modo incontrollato" all'interno delle loro aziende agricole e che sono stati denunciati per gestione di rifiuti non autorizzata.