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Di Fazio ammette le violenze sessuali: “Mi sono misurato tutta la vita con l’ansia di prestazione”

Davanti ai magistrati il manager farmaceutico giustifica così la violenza sessuale ai danni di sei ragazza e della ex moglie: “Voglio precisare di aver incontrato molte difficoltà personali nel mio percorso di crescita. Sto risolvendo i miei problemi legati a pulsioni sessuali sadomaso”.
A cura di Giorgia Venturini
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Ammette tutto e cerca di giustificarsi davanti ai magistrati Antonio Di Fazio, il manager accusato di aver drogato e violentato sei ragazze e di aver tentato di uccidere la ex moglie. Nell'interrogatorio dello scorso 10 dicembre, davanti alle foto delle sue vittime prive di sensi perché drogate a loro insaputa l'ex manager farmaceutico cerca di trovare una logica ai suoi gesti: "Voglio
precisare di aver incontrato molte difficoltà personali nel mio percorso di crescita. Con un padre considerato perfetto, con una sorella di fama internazionale, mi sono misurato tutta la vita con l’ansia di prestazione. Essere Antonio Di Fazio non è stato facile. Preciso che dal 2009 ho dipendenza da alcol e psicofarmaci", piega durante l'interrogatorio il cui verbale è riportato su La Repubblica.

Di Fazio: Ho pensato di togliermi la vita

L'imputato parla di "pulsione irrazionale che mi ha colto senza premeditazione. Sto lavorando con i miei terapisti su questa pulsione che mi ha portato a drogare questa ragazza. (…) Sono talmente addolorato, adesso che ho capito quello che ho fatto, che ho anche pensato di togliermi la vita e vi ringrazio per avermi messo in isolamento". Di Fazio entra poi nel dettaglio ammettendo di star affrontando una terapia "per un problema che ho legato a una pulsione sessuale sadomaso. Penso che questo spieghi anche la mia ossessione per la ricerca in rete sul tema ‘sesso con ragazze narcotizzate con cloroformio'". Lo stesso metodo lo ha usato per la studentessa, dalla cui denuncia sono partite le indagini: Di Fazio ammette di aver attirato la ragazza con la promessa di uno stage. "Ho somministrato benzodiazepine alle ragazze quando mio figlio non era in casa. L’unica volta in cui l’ho fatto con lui in casa è successo con la ragazza che mi ha denunciato perché non era stato pianificato ed è stato un impulso. Mio figlio quella sera è stato in salone fino alle 23. Quando ho drogato la ragazza mio figlio era nella sua camera e mia madre nella sua". Dopo che era scattata la denuncia lui aveva risposto con una denuncia di estorsione contro di lei. Il metodo della "contro-denuncia" lo aveva usato anche dopo le 13 denunce della ex moglie tanto che i magistrati avevano archiviato tutto come lite di coppia. Ora però l'ex manager dovrà rispondere di tentato omicidio.

Come si è procurato il benzodiazepine

Ai magistrati Di Fazio avrebbe anche spiegato come si sarebbe procurato alcune dosi di benzodiazepine: "Le ho sottratte dalla sua abitazione. Lei è completamente estranea ai fatti. Avevo bisogno di una quantità sempre più elevata di farmaco perché, facendone uso da molto tempo in combinato con l’alcol, ormai non mi faceva più effetto. (..) Al fine di superare le frustrazioni quotidiane, lo stress, quando mio figlio non era con me univo le benzodiazepine all’alcol". Nell’interrogatorio in Procura, alla presenza anche dei carabinieri del reparto operativo e della compagnia Monforte, Di Fazio parla della sua ex moglie: "Le ho somministrato benzodiazepine non per fotografarla ma per paralizzare le sue iniziative moleste nei miei confronti".

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