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Consigliere di Fratelli d’Italia vota a favore della “stanza del buco” per i tossicodipendenti

“La repressione non può essere l’unico strumento adottato per risolvere il problema della droga”. L’ha detto il consigliere di Fratelli d’Italia a Monza Andrea Arbizzoni, già noto alle cronache per la sua vicinanza all’estrema destra locale.
A cura di Francesca Del Boca
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Andrea Arbizzone
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Davanti all'ultima mozione in Consiglio comunale a Monza, presentata dal consigliere Paolo Piffer, nessuno si aspettava il suo voto. 

La mozione riguardava la proposta di realizzare anche nel capoluogo lombardo una "stanza del buco" per tossicodipendenti, dove chi fa uso di sostanze può consumare in maniera "protetta". Si chiamano "siti di iniezione supervisionati": luoghi pubblici dove è prevista la consegna di siringhe sterili, il controllo della droga per evitare che sia stata tagliata male e la presenza di personale sanitario che possa intervenire immediatamente in caso di malore.

E il consigliere di Fratelli d'Italia, a sorpresa, ha detto sì. Astenuti i compagni di partito, i consiglieri meloniani Marco Monguzzi e Stefano Galli. La mozione non è passata. Così come lo stupore per quel voto inaspettato.

Il consigliere di Fratelli d'Italia che ha votato a favore

Si chiama Andrea Arbizzoni, classe 1971. Un nome che ha fatto parecchio discutere alle ultime elezioni comunali, quello dell'assessore uscente allo Sport e capolista di Fratelli d'Italia a Monza, per le sue amicizie di vecchia data (e non solo) con alcuni esponenti dell'estrema destra locale. E che oggi torna a far parlare di sé.

"Il mio è un voto personale e non a nome del partito", ha precisato. "Quello della repressione non può essere l'unico strumento adottato per debellare il problema. La droga è una vera e propria piaga. Distrugge le famiglie, trasforma le persone in zombie, fa morire tanti giovani".

E così, all'interno del partito che combatte a muso duro le cosiddette "devianze" (come le ha soprannominate la capa di Fratelli d'Italia nonché neo-premier Giorgia Meloni), si leva un gesto in direzione contraria. E un abbraccio al consigliere promotore della mozione, il seguace di Marco Cappato Paolo Piffer.

"Così si va verso la riduzione del danno. Stanze protette che cercano di riagganciare e reintrodurre nella società queste persone fragili. L'eroina torna a farla da protagonista nei nostri parchetti. Le abbiamo tentate tutte:dibattiti, incontri, tavole rotonde, ma su questa proposta votiamo contrario perché non possiamo essere lassisti. Ma con questo progetto ci sono in ballo vite da salvare. E io voto a favore".

Il progetto delle "stanze del buco"

Quello delle stanze pubbliche di "consumo vigilato" per tossicodipendenti è un progetto già diffuso in Europa, per garantire le giuste condizioni igieniche (evitando la trasmissione di Hiv, epatite, sifilide o altre gravi malattie) e prevenire i decessi da overdose. E aiutare chi desideri anche intraprendere un percorso di disintossicazione.

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