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Como, donna violentata da un uomo a cui aveva offerto un panino fuori dal supermercato

Una donna è stata violentata a Como da un uomo a cui aveva offerto un panino fuori da un supermercato. È successo nella serata di ieri nel centro del capoluogo di provincia. Alcuni residenti hanno notato la scena e allertato la polizia, che ha arrestato in flagrante il violentatore: si tratta di un 31enne nigeriano col permesso di soggiorno scaduto e già destinatario di quattro ordini di espulsione.
A cura di Francesco Loiacono
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Gli aveva offerto un panino, vedendolo chiedere l'elemosina fuori da un supermercato. Ma quell'uomo a cui ha fatto la carità l'ha seguita e violentata. È successo a Como nella serata di ieri, venerdì 30 ottobre. La vittima è una donna residente nella città lacustre, che ieri era andata a fare la spesa in un supermercato nel centro del capoluogo di provincia. All'uscita la donna si è fermata per offrire un panino a un uomo di 31 anni, un cittadino nigeriano senza fissa dimora. Dopo il gesto di generosità il 31enne l'ha però seguita e all'improvviso l'ha aggredita: l'ha spinta contro la recinzione di un parcheggio vicino a viale Aldo Moro, usandole violenza. Fortunatamente la scena è stata notata da alcuni residenti che hanno subito chiamato il 112. Sul posto nel giro di pochi minuti sono intervenuti gli agenti della questura lariana, che hanno arrestato in flagrante il 31enne, soccorrendo la donna.

Per la vittima 15 giorni di prognosi: l'arrestato è un immigrato irregolare

La vittima della violenza è stata trasportata in codice giallo all'ospedale Sant'Anna di Como: i medici l'hanno medicata per i traumi subìti, che le sono costati una prognosi di 15 giorni. Durerà però probabilmente molto di più lo choc psicologico per la violenza subìta dall'uomo che voleva aiutare: il responsabile della violenza, che ora si trova nel carcere Bassone di Como, non aveva con sé documenti. Dagli accertamenti della polizia è risultato essere un immigrato irregolare, con precedenti per percosse: nel 2016 gli era scaduto il permesso di soggiorno eppure, nonostante quattro ordini di espulsione, si trovava ancora in Italia.

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