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Chiama il 112 ma non si trova un medico, Greta nasce in casa con mamma e papà: “Ce la siamo cavata da soli”

Il parto era previsto per il 5 aprile, ma le contrazioni erano già troppo forti. Alessandro Panzera ha chiamato il 112, che lo ha messo in attesa perché non si trovava un medico. Intanto, sua moglie Valeria Albizzati aveva già iniziato a partorire la piccola Greta.
A cura di Enrico Spaccini
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Valeria Albizzati e Alessandro Panzera (foto da Facebook)
Valeria Albizzati e Alessandro Panzera (foto da Facebook)

"Intorno alle 19 sono arrivate le prime contrazioni, ma ci hanno detto che era tutto nella norma", racconta Alessandro Panzera, "poi si sono fatte via via più frequenti e dolorose e abbiamo capito che c’eravamo". Il 39enne, artigiano nel settore metalmeccanico di professione, si trovava venerdì sera, 24 marzo, in casa con la sua famiglia. La moglie, la 36enne Valeria Albizzati, era incinta del loro secondo figlio ma il parto era stato previsto per il 5 aprile. Così, con il 112 che lo ha messo in attesa perché non c'erano medici disponibili, Panzera ha dovuto assistere sua moglie nel parto in casa: "È successo tutto in 20 minuti".

La coppia vive a Somma Lombardo, in provincia di Varese. Quella sera si trovavano in casa e con loro c'era anche il figlio primogenito, Achille, di 4 anni. "Fino a quel momento non ci sono state avvisaglie di nessun tipo", ha raccontato il 39enne intervistato da Varesenews. Poi, però, venerdì sono arrivate le prime, blande, contrazioni: "Nessun allarme".

Le contrazioni sempre più forti: "Non potevamo aspettare nessuno"

Erano circa le 20:10 quando il metalmeccanico ha deciso di accompagnare il figlio Achille in camera. Le contrazioni si stavano facendo sempre più intense, sua moglie Albizzati gridava di dolore e lui doveva cercare di tranquillizzare il piccolo. Una forte contrazione e le acque si sono rotte: "Ho chiamato il 112, ma mi hanno messo in attesa perché non trovavano un medico a disposizione". Così i due coniugi si sono ritrovati da soli a fronteggiare un parto senza alcuna strumentazione medica, né tantomeno esperienza sul campo.

"Ho visto la testolina della bimba e ho capito che non potevamo proprio più aspettare nessuno, ma dovevamo cavarcela da soli", continua Panzera: "Con la terza spinta è uscita a metà e con la quarta mi sono trovato la bimba in braccio". Greta era uscita. Non ha pianto subito, cosa che ha terrorizzato i genitori, ma dopo i primi vagiti entrambi hanno tirato un sospiro di sollievo.

Dopo aver affidato alla madre la neonata, Panzera conclude il suo racconto spiegando che l'auto medica è arrivata dieci minuti più tardi, quando tutto era stato ormai fatto: "La nascita è stata registrata alle 20.26 di venerdì 24 marzo, ora sono in ospedale a Busto Arsizio e stanno benone tutte e due".

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