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Catturato il killer della ‘ndrangheta Massimiliano Sestito, era evaso dai domiciliari da 5 giorni

Il killer della ‘ndrangheta Massimiliano Sestito è stato catturato in una stazione nel Napoletano. Milanese di nascita, era evaso dai domiciliari il 30 gennaio.
A cura di Enrico Spaccini
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I killer della ‘ndrangheta Massimiliano Sestito, evaso dai domiciliari lo scorso 30 gennaio, è stato rintracciato e catturato dai carabinieri alla stazione Circumvesuviana di Sant'Anastasia in provincia di Napoli. Lo hanno comunicato questo pomeriggio, sabato 4 febbraio, i carabinieri di Milano specificando il supporto fornito dai colleghi di Napoli.

Sestito non era armato e si trovava da solo fuori dalla stazione. Stava aspettando un taxi, ma ancora non è chiaro da dove era arrivato. Con sé aveva il documento del fratello. La sua cattura è stata possibile grazie a indagini eseguite soprattutto attraverso il web. Sul posto, alla stazione di Sant'Anastasia, sono intervenuti i carabinieri della tenenza di Cercola. Inizilamente, infatti, si pensava potesse gravitare in quella zona.

Chi è Massimiliano Sestito

Il 51enne di Rho, affiliato alla cosca catanzarese Iozzo-Chiefari-Procopio, era agli arresti domiciliari in casa del padre a Pero, nel Milanese. Sestito era in attesa della sentenza della Cassazione per l'omicidio del boss Vincenzo Femia, esponente di spicco nel panorama criminale di Roma, ucciso da un commando il 24 gennaio del 2013 vicino a Castel di Leva. In Appello, era stato condannato all'ergastolo.

Il 20 agosto del 1991, poi, sparò per tre volte uccidendo l'appuntato dei carabinieri Renato Lio. Il militare stava perquisendo il bagagliaio dell'auto dove si trovava Sestito in compagnia di alcuni amici a Soverato, in provincia di Catanzaro quando è stato ucciso. Per questo omicidio, il 51enne era stato condannato all'ergastolo in primo grado poi a 30 anni di reclusione.

Le due evasioni

Già nel 2013 era riuscito a evadere. Venne rintracciato un mese dopo sulla spiaggia di Palinuro, a Salerno, in costume da bagno. A fine gennaio si trovava in Lombardia perché doveva essere presente all'udienza della Cassazione che era prevista per venerdì 3 febbraio. Per questo motivo era stato scarcerato dal penitenziario di Terni lo scorso 12 gennaio. La notte del 30 gennaio, però, ha manomesso il braccialetto elettronico facendo perdere le sue tracce.

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