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Carabiniere uccide il suo comandante e si barrica in caserma: i colleghi lo arrestano

È stata presa d’assalto la caserma ad Asso (Como) dove il militare Antonio Milia, che ha ucciso il suo comandante Doriano Furceri, si era asserragliato. I colleghi hanno fatto irruzione e lo hanno arrestato.
A cura di Francesca Del Boca
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Hanno fatto irruzione nella caserma di Asso, in provincia di Como, i carabinieri che hanno trattato con il collega che ha sparato contro il proprio comandante di stazione, uccidendolo. Non si conoscono, al momento, i motivi del gesto. Secondo alcune testimonianze si sarebbe udito prima uno sparo, poi le grida del ferito e, dopo, almeno altri due spari. "L'ho ammazzato", avrebbe detto il carabiniere.

Il militare è uscito zoppicando. I colleghi hanno liberato le persone che nelle abitazioni ai piani superiori: si tratta di una donna, anche lei carabiniere, che ha trascorso la notte chiusa in una camerata. Oltre lei ci sono anche le famiglie degli altri militari che invece si trovavano negli alloggi di servizio.

Il comandante dei Carabinieri ucciso dal suo brigadiere

Si tratta del Brigadiere Antonio Milia, che ha esploso alcuni colpi d'arma da fuoco, con la propria pistola d'ordinanza, verso il Comandante di Stazione Lgt. C.S. Doriano Furceri. Sono ambedue sposati, con tre figli a testa.

Doriano Furceri
Doriano Furceri

Sul posto è presente la locale Arma territoriale, e i reparti specializzati per gestire tali situazioni di emergenza.

L'assassino già ricoverato in Psichiatria

In base alle prime informazioni, il Brigadiere Milia era stato ricoverato presso il reparto di Psichiatria dell'Ospedale di San Fermo della Battaglia (Como), poiché affetto da problemi di disagio psicologico e successivamente dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi. Giudicato idoneo al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera, ente sanitario esterno all'arma, era rientrato in servizio da alcuni giorni dopo una copiosa documentazione medico sanitaria fornita da una struttura ospedaliera pubblica. Attualmente era in ferie.

"Il mio pensiero va ai familiari del nostro maresciallo ucciso da un suo brigadiere in un momento di follia. È la dimostrazione che la mente umana è imperscrutabile nonostante i progressi della scienza", a dirlo è il comandante generale dell'Arma, Teo Luzi che ha poi spiegato: "Il brigadiere è stato otto mesi in convalescenza sotto controllo psichiatrico-sanitario in ospedale, seguito dall'amministrazione militare. Ha superato 4-5 giorni fa dei test ed è stato ritenuto idoneo da una commissione ospedaliera e idoneo al servizio".

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