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Busto Arsizio, maestre indagate per maltrattamenti in un nido: chiesta l’archiviazione

È stata chiesta l’archiviazione per le cinque maestre dell’asilo nido comunale “Giannina Tosi” di via Bonsignora di Busto Arsizio in provincia di Varese accusate di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini. Secondo quanto emerso, dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza del nido non sarebbe emerso alcun episodio riconducibile a lesioni, umiliazioni, vessazioni nei confronti dei bimbi.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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La storia emersa lo scorso giugno al culmine di una delicata indagine aveva scosso non poco la comunità di Busto Arsizio dove cinque maestre sono state indagate per maltrattamenti nei confronti di bambini piccolissimi, tutti di età compresa tra uno e tre anni, ospiti di un asilo nido comunale. Ora a distanza di quasi tre mesi la procura del comune del Varesotto ha chiesto l'archiviazione per tutte e cinque le insegnanti perché dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza del nido non sarebbe emerso alcun episodio riconducibile a lesioni, umiliazioni, vessazioni nei confronti dei bimbi.

Le indagini partite dopo la denuncia dei genitori di un bimbo

Nessun maltrattamento ai bambini sarebbe dunque imputabile alle cinque maestre, dell'asilo nido di Busto Arsizio "Giannina Tosi" di via Bonsignora, che erano state denunciate dai genitori di uno dei piccoli che frequentano la struttura: ora sulla richiesta si dovrà pronunciare il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio. Nelle scorse settimana circa 76 persone, tra genitori con i loro piccoli e studenti che hanno frequentato la struttura, avevano addirittura firmato una lettera aperta in difesa delle maestre.

Sulla richiesta di archiviazione si pronuncerà il gip di Busto Arsizio

Le cinque maestre erano indagate per maltrattamenti su minori. Gli episodi secondo quanto riportato dai genitori che avevano presentato la denuncia sarebbero avvenuti tra la primavera del 2018 e maggio 2019. Le indagini sono state svolte dalla polizia di Stato, coordinata dal pubblico ministero Rossella Incardona. A far partire gli accertamenti sull'asilo nido è stata la denuncia di una coppia di genitori, preoccupati dall'atteggiamento di malessere che il loro figlio mostrava ogni volta che doveva andare nella scuola incriminata.

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