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Brescia, la 24enne morta per overdose: “A ucciderla la prima dose di eroina iniettata da un amico”

A uccidere Francesca Manfredi, la ragazza di 24 anni morta per overdose durante una festa organizzata nel suo appartamento di Brescia lo scorso agosto, sarebbe stata la prima dose di eroina che sarebbe stata inoculata da un amico, indagato poi per omicidio preterintenzionale. Oltre lui, altre cinque persone sono state arrestate.
A cura di Ilaria Quattrone
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A uccidere Francesca Manfredi, la ragazza di 24 anni trovata morta in un appartamento di Brescia, sarebbe stata la prima dose di eroina iniettata in vena: stando a quanto scritto nelle carte dell'inchiesta, riportate dal quotidiano "Il Corriere della Sera", il "buco" trovato nel suo braccio destro fu opera di un amico perché lei "non si è inoculata" la dose "per inesperienza".

Arrestate sei persone: per l'amico accusa di omicidio preterintenzionale

Nella notte fra il 22 e il 23 agosto, la 24enne aveva invitato alcuni amici nel suo appartamento. Una festa a base di droghe e alcol confermato anche dall'autopsia: nel sangue di Francesca sono state trovate tracce di chetamina, cocaina, ecstasy, benzodiazepine, cannabinoidi ed eroina. Ieri, lunedì 22 marzo, dopo sette mesi di indagini sono state fermate sei persone: tre sono finite agli arresti domiciliari mentre altri tre in carcere. E proprio nei confronti del ragazzo che le avrebbe iniettato la prima dose pende l'accusa di omicidio preterintenzionale.

Le parole della nonna di Francesca

A chiedere fin dall'inizio luce sulla vicenda è stata la nonna di Francesca: "Quella mattina mi ha telefonato il suo ragazzo – racconta la signora al Corsera – voleva parlare con mio figlio. Gliel’ho passato e lui, dopo pochi secondi, ha tirato un pugno contro il muro. Poi ha chiuso la telefonata è venuto vicino a me sul divano, mi ha preso le mani e me l’ha detto". La nonna Gilda descrive la giovane come una ragazza allegra, felice e socievole: "Accettare una cosa del genere non è facile. Poi la gente ha detto tante cattiverie… io non ho mai avuto nemmeno un sospetto. Lei è sempre stata giudiziosa. Negli ultimi tempi aveva firmato un contratto di tre anni ed era così felice. Mi ha detto: nonna posso finalmente comprarmi la macchina".

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