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Beppe Sala minacciato dai no green pass: “Su Telegram si parla di decapitazione, hanno i miei numeri”

“Da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no green pass. Ci sono i miei numeri di telefono, c’è la mia mail, si parla di decapitazione”. Questa la denuncia social del sindaco di Milano Beppe Sala a cui è stata affibbiata una dichiarazione mai detta da due giornali, Il Giornale e La Verità, che avevano lasciato intendere come il primo cittadino volesse che la polizia caricasse i no green pass. In realtà il sindaco aveva spiegato di condividere la decisione di non procedere alle cariche presa dal prefetto di Milano.
A cura di Filippo M. Capra
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Il sindaco di Milano Beppe Sala è sotto minaccia. Dopo aver parlato dell'impossibilità di gestire i cortei dei no green pass nella sua città, il primo cittadino aveva dichiarato che la polizia potrebbe fare una cosa sola, caricarli, aggiungendo però che il prefetto non è incline all'idea, condividendone l'intenzione.

Sala: Mai detto che bisogna caricare i no green pass

Nonostante questo, complici – a dire del sindaco – anche i titoli de Il Giornale e La Verità, in cui veniva affidato a Sala un virgolettato non vero (Sala: "La polizia carichi i no green pass", Sala: "Giusto caricare i no green pass"), sui vai gruppi Telegram in cui si riuniscono molti dei manifestanti che prendono parte ai cortei del sabato a Milano, sono comparse minacce di decapitazione all'indirizzo del primo cittadino milanese. Inoltre, sono stati pubblicati anche i suoi numeri di telefono e il suo indirizzo email.

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Minacce di decapitazione contro il sindaco di Milano su Telegram

Nel video pubblicato sui social, Sala ha quindi spiegato di non aver mai detto che le forze dell'ordine dovrebbero caricare i manifestanti. Anzi, ha sottolineato di capire perché il prefetto non voglia farlo. Il sindaco di Milano ha quindi aggiunto che "da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no green pass. Ci sono i miei numeri di telefono, c'è la mia mail, si parla di decapitazione". Il rieletto primo cittadino si è quindi chiesto cosa dovrebbe fare davanti a questa violenza, dicendo che procederà a querelare Il Giornale e La Verità, "poi cercherò di stare tranquillo. Però – ha poi chiosato voglio dire a tutti che non si scherza col fuoco in questo momento".

Minacce a Sala, Procura apre un'inchiesta

La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta in relazione alle minacce ricevute dal sindaco di Milano Beppe Sala. Come riportato dall'Ansa, gli inquirenti stanno valutando i messaggi più violenti postati sul gruppo Telegram in questione, "Basta dittatura!", tra i quali compaiono anche minacce al primo ministro Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza.

Solidarietà da Attilio Fontana

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha mostrato vicinanza a Beppe Sala definendo "inaccettabili e preoccupanti" le minacce che l'hanno raggiunto. Fontana ha detto che "al sindaco va la mia solidarietà per queste azioni inqualificabili. Avendo vissuto e subito per mesi lo stesso ‘trattamento', so bene di cosa stiamo parlando. Quindi ancora di più gli sono vicino personalmente e istituzionalmente".

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