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Aumentano i contagi a Brescia, Fontana: “Zona arancione o interventi locali”

Una zona arancione rinforzata con alcuni interventi mirati nei comuni dove i dati sono più brutti: a dirlo in un’intervista al quotidiano La Repubblica è il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Sembrerebbe che le ipotesi al momento siano tre: una zona rossa, una zona arancione rinforzata con alcune zone rosse locali o una zona gialla con sempre l’istituzione di zone rosse in alcuni comuni.
A cura di Ilaria Quattrone
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"A Brescia si ipotizza la zona arancione o interventi localizzati in alcuni comuni dove i dati sono più brutti": a dirlo in un'intervista al quotidiano La Repubblica è il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. La situazione della provincia, visto il considerevole aumento dei contagi e dei ricoveri tanto che alcuni pazienti sono stati trasferiti in altre città lombarde, è al vaglio del Comitato tecnico scientifico nazionale. Ieri infatti la Regione ha inviato tutti i dati necessari all'analisi. A preoccupare è soprattutto la circolazione della variante inglese in alcuni comuni bresciani.

I tre possibili scenari

Al momento stando a quanto riporta il giornale BresciaToday, sembrerebbe che ci siano tre possibili scenari: il primo sarebbe inserire l'intera provincia in zona rossa, il secondo riguarderebbe una zona arancione rinforzata con scuole chiuse e con alcune zone rosse locali – come nel caso di Castrezzato che insieme a altri tre comuni lombardi è attualmente in zona rossa – o infine lasciare la provincia in zona gialla, ma con alcune zone rosse locali.

Inaspriti i controlli nella città

Già ieri, lunedì 22 febbraio, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono – oltre ad affermare di aver parlato con il Governatore Fontana e aver detto di aspettare la decisione del Cts nazionale e della Regione – aveva sottolineato: "È evidente che il virus sta circolando. Essendo noi in fascia gialla, le persone si muovono e si spostano". Il primo cittadino aveva anche parlato di un incontro con la Prefettura per inasprire i controlli sulla popolazione. Infine si è detto disponibile a fornire tutto il supporto necessario a rendere più veloce la campagna di vaccinazione: "È evidente che da questa situazione ne usciamo solo attraverso una campagna massiva di vaccinazione. Altrimenti andiamo avanti con aperture e chiusure graduali".

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