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Attacco hacker ai server di Regione Lombardia: nessun effetto su dati cittadini, sicurezza mantenuta

Questa mattina è stato sventato un attacco hacker ai server di Regione Lombardia. A dichiararlo in una nota è Aria Spa (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti). L’attacco si è concluso poco dopo le tre del pomeriggio. “Siamo riusciti a garantire la riservatezza oltre che l’assoluta protezione dei dati dei cittadini lombardi” dicono da Palazzo Lombardia.
A cura di Simona Buscaglia
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I server di Regione Lombardia questa mattina sono stati oggetto di un importante attacco hacker proveniente dall’estero. Lo ha comunicato in una nota Aria spa (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti). L’attacco, di tipo DDoS (Distributed Denial of Service), si è concluso poco dopo le tre del pomeriggio. "Siamo riusciti a garantire la riservatezza oltre che l’assoluta protezione dei dati dei cittadini lombardi" fanno sapere da Palazzo Lombardia. Alcune difficoltà di connessione ad alcuni servizi e siti internet della Regione sono stati gli unici effetti collaterali dell’attacco.

Regione Lombardia: blindato il data center e implementate ulteriori protezioni

Dalla Regione fanno sapere che è stato blindato il datacenter e "implementato con ulteriori specifiche protezioni”. Ora, insieme alle autorità e alle forze dell’ordine, in collaborazione con il Team tecnico di Aria spa, sono state avviate immediatamente le indagini per gli accertamenti sull'attacco hacker. Solo qualche mese fa era stato il sito della Regione Lazio a finire sotto un attacco hacker. Lo scorso agosto non era stato possibile accedere al portale della Regione Lazio per diverso tempo creando disagi anche per la prenotare dei vaccini. A indagare sul caso sono state la Polizia Postale e la Procura. Il reato ipotizzato in quel caso era stato accesso abusivo a sistema informatico. L'attacco hacker sferrato al Ced regionale sarebbe stato di tipo ransomware cryptolocker: un trojan ideato nel 2013 che ha lo scopo di criptare i dati della vittima, richiedendo un pagamento per la decriptazione. Si sarebbe trattato quindi di un virus creato a tavolino apposta per estorcere del denaro.

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