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Ai domiciliari con la moglie, scrive al giudice: “Non ce la faccio più, mi faccia andare in carcere”

Stava scontando i domiciliari con la moglie. Per i troppi litigi, ha chiesto di scontare la propria pena in carcere al giudice, che lo ha accontentato.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Ottenere la detenzione domiciliare per entrambi non era stata un'impresa facile. L'avvocato della coppia di Varese era comunque riuscito a convincere i giudici che per i suoi due assistiti sarebbe stato il modo migliore per scontare la pena. Idea, però, non condivisa dai due coniugi. O, almeno, dal marito, che lo scorso 9 maggio ha inviato una lettera al magistrato di sorveglianza, scrivendo: "Signor giudice mi faccia andare in carcere, non ce la faccio più con mia moglie". Una richiesta insolita, che è stata immediatamente accordata per evitare che i litigi tra i due divenissero violenti.

Vecchi rancori

Entrambi stanno scontando una condanna definitiva per furto aggravato. Dalle prime informazioni, lei sarebbe una dipendente del ministero delle Finanze affetta da cleptomania. Lui, invece, non ha nessuna patologia ma ha comunque un passato turbolento dal punto di vista penale. La coppia avrebbe alle spalle una quindicina di processi in corso, per i quali si rinfacciano le responsabilità. Vecchi rancori e abitudini quotidiane mal sopportate che, sommati alla convivenza forzata, hanno reso insostenibile per l'uomo la permanenza in quella casa. Così, a meno di 48 ore dall'invio della lettera d'aiuto al giudice, è stato accontentato. Mercoledì 11 è stato prelevato dall'abitazione e trasferito al carcere di Varese dei Miogni.

L'uomo di Belgioioso

Un episodio simile era accaduto a fine febbraio a Belgioioso, in provincia di Pavia. Qui a scontare la pena era solo il marito, un 40enne che, come l'uomo di Varese, non riusciva più a stare in casa con la moglie per i troppi litigi. Lui stesso si è presentato agli uffici dei carabinieri di via Nenni sporgendo denuncia contro se stesso. Preso atto di quanto stesse accadendo, il Tribunale di sorveglianza ha deciso di accontentare l'uomo che preferiva scontare la propria pena in carcere. Il 40enne è stato quindi accompagnato al carcere di Torre del Gallo a Pavia, un luogo che ha definito "più tranquillo" di casa sua.

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