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A Milano chiude la pasticceria Supino dopo 51 anni: la prima a entrare nella guida Michelin

Dopo 51 anni di storia, chiude la pasticceria Supino a Milano: è stata la prima a entrare nella guida Michelin. Nota per i suoi cannoncini che riservava solo ai clienti abituali. A tal proposito, sembrerebbe che Piersilvio Berlusconi, dopo essere entrato nella pasticceria, non abbia potuto assaggiarli proprio perché non era un cliente abituale.
A cura di Ilaria Quattrone
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Dopo 51 anni a Milano chiude la pasticceria Supino: il negozio è stato il primo a entrare nella guida Michelin. La storia dietro la sua attività nasconde qualcosa di misterioso e incredibile. La pasticceria, infatti, produceva i cannoncini più buoni del capoluogo meneghino. Una prelibatezza che però non era riservata a tutti, ma solo ai clienti abituali. Sembrerebbe addirittura che Piersilvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset e figlio di Silvio Berlusconi, sia tra quelli che hanno dovuto accettare un no.

Il no a Piersilvio Berlusconi

Il locale si trovava in via Cesare da Sesto ed era un punto di riferimento. Con le sue vetrine mai piene di troppi dolci, ha segnalato la storia della pasticceria milanese. I gestori erano marito e moglie: entrambi stavano dietro il bancone e servivano tutti i clienti. A consigliare la pasticceria al figlio dell'ex presidente del Consiglio, era stata l'attrice Angela Finocchiaro. Piersilvio Berlusconi, secondo i racconti, sarebbe quindi entrato nel negozio e ne avrebbe chiesto una grande quantità per farne assaggiare ad amici e parenti. Una richiesta che però gli è stata rifiutata.

La chiusura avvenuta il 24 dicembre

La pasticceria ha chiuso i battenti il 24 dicembre, il giorno della Vigilia di Natale. Il motivo non sembrerebbe essere legato a questioni economiche. Sembrerebbe invece che la chiusura sia dovuta all'età avanzata dei due proprietari. La coppia infatti, dopo 51 anni, continuava a servire i propri clienti e sempre a seguire le loro regole ferree. Regole che però hanno fatto la storia e che lasceranno un vuoto nel cuore dei milanesi.

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