70 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Aveva rapito il figlio di 4 anni e si era barricato in casa con lui: chiesti 6 anni di carcere

Chiesti 6 anni e 4 mesi di reclusione per il padre che lo scorso ottobre si asserragliò armato di pistola con il figlio di 5 anni in casa per 15 ore, dopo averlo rapito durante un incontro protetto. “Non capivo perché dovessi vedere il mio bambino in quelle condizioni, non gli avrei mai fatto del male”, aveva detto il 35enne di Rondelle (Brescia). “Alla fine quella giornata insieme è stata la più bella”.
A cura di Francesca Del Boca
70 CONDIVISIONI
L'assedio a Roncadelle (Brescia)
L'assedio a Roncadelle (Brescia)

Un uomo asserragliato con una pistola dentro la sua abitazione con il figlio di 4 anni, portato via con la forza durante un incontro protetto per protestare contro l'affido esclusivo alla madre. L'intero isolato blindato e chiuso al passaggio, le squadre dei Carabinieri e dei militari negoziatori sotto la palazzina. Questo era lo scenario che nell'ottobre scorso ha scosso l'intera comunità di Roncadelle (Brescia). Oggi, otto mesi dopo il fatto, su di lui piomba la richiesta di una pena esemplare: 6 anni e 4 mesi di reclusione per violenza privata e sequestro di persona.

L'uomo ha aperto la porta dopo 15 ore di assedio

L'uomo aprì la porta ai Carabinieri solo dopo 15 ore di assedio e l'intervento di un negoziatore specializzato. "Non capivo perché dovessi vedere il mio bambino in quelle condizioni, lui mi amava, non gli avrei mai fatto del male", aveva detto il 35enne, che ha precedenti per violenza domestica nei confronti dell'ex moglie. "Alla fine quella giornata insieme è stata la più bella".

Il rapimento del piccolo di 4 anni era avvenuto proprio durante uno degli incontri protetti previsti dagli assistenti sociali. "La pistola per me era solo un pezzo di ferro, avevo tolto il caricatore. La vide anche mio figlio e gli dissi che era un giocattolo, lui la prese anche in mano. Non la puntai addosso all’educatrice, gliela feci solo vedere dallo zaino".

L'intervento del negoziatore

"Ci ha chiamato lui in caserma, e ci ha informato che era in casa con il figlio. Continuava a ripetere che gli voleva bene, e che voleva rimanere il più tempo possibile con lui", aveva raccontato a Fanpage.it l'esperto negoziatore che ha convinto il 35enne di Roncadelle ad aprire finalmente la porta di casa e a liberare il bambino tenuto in ostaggio, dopo innumerevoli telefonate. "Avevo chiesto alla madre di non venire sul posto, non avrebbe aiutato". La donna, al termine delle trattative con i Carabinieri, ha potuto riabbracciare il piccolo grazie all'intervento di un'educatrice.

70 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views