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Migranti, Laura Boldrini contro Giuseppe Conte e Matteo Salvini: “Volete sovvertire il codice del mare con le minacce”

L’ex presidente della Camera Laura Boldrini attacca il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Matteo Salvini sul tema dei migranti: “State mandando un messaggio chiaro a tutti i natanti: se non volete rimanere per giorni bloccati coi naufraghi a bordo, tirate dritto, ignorateli per non avere problemi. Conte sta prendendo parte a una strategia che ha l’obiettivo di sovvertire l’antico codice del mare”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 28 e 29 giugno e che avrà al centro del dibattito anche il tema dei migranti, arriva l’attacco della deputata di Liberi e Uguali ed ex presidente dell’aula di Montecitorio, Laura Boldrini. Che interviene per le dichiarazioni di voto sulla risoluzione proposta dalla maggioranza Lega-M5s sul tema, attaccando il governo, il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Secondo Boldrini, la politica che sta seguendo il governo in questi giorni istiga “all’omissione di soccorso e mira a limitare i salvataggi” in mare. “State mandando un messaggio chiaro a tutti i natanti: se non volete rimanere per giorni bloccati coi naufraghi a bordo, tirate dritto, ignorateli per non avere problemi”, afferma l’ex presidente della Camera facendo riferimento alle vicende delle navi Aquarius e Lifeline.

Boldrini si rivolge più volte direttamente a Conte che però non è presente in aula e così la deputata lo fa notare ripetendo la formula “presidente Conte che non c’è”. In particolare, rivolgendosi a Conte, Boldrini dice: “Lei sta prendendo parte a una strategia che ha l’obiettivo di sovvertire l’antico codice del mare. Una strategia manifestamente cinica di cui lei, per il suo ruolo, ne porta per intero la responsabilità”.

Boldrini, che è stata anche portavoce dell’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), spiega come quello delle migrazioni sia “un fenomeno epocale e complesso. Non è destinato a diventare di per sé una emergenza, lo diventa quando le istituzioni non fanno il loro dovere. Lo diventa quando gli stati si danno regolamentazioni come la nostra, la Bossi-Fini, disincentivando gli ingressi regolari. Diventa una emergenza quando ci sono stati, governati dagli amici del ministro dell’Interno, che si rifiutano di accogliere la loro quota”. E qui parte l’attacco ai paesi del blocco di Visegrad: “Sono i peggiori nemici dei nostri interessi nazionali. Con Orban o con l’Italia, ministro Salvini? Prima gli italiani o prima gli ungheresi?”.

Ancora, la deputata di LeU parla della Libia e del rifiuto del paese di accettare gli hotspot nel suo territorio proposti da Salvini negli scorsi giorni: “Gli hotspot in territorio libico non li vogliono. Caro Salvini, benvenuto nella realtà. Le soluzioni sono molto più complicate degli spot elettorali”. Secondo Boldrini, il governo finora si è “mosso nell’ambito della propaganda, usando un linguaggio sprezzante, arrivando a una miserabile ironia ai danni di chi era in mare. Ha venduto fumo, un fumo che inquina perché semina paura, odio, xenofobia”.

L’ex presidente della Camera condivide l’idea di cambiare il regolamento di Dublino: “Siamo d’accordo. Ci auguriamo che il suo governo vada fino in fondo. Ma allora è lecito o no sapere per quale ragione i rappresentanti di Lega e M5s a Bruxelles non hanno votato la risoluzione del Parlamento europeo che chiedeva proprio questo? Vi batterete o no per riformare Dublino o farete finta? Il ministro Salvini ha detto che il prossimo anno si saprà se l’Europa esisterà oppure no. Io non ho capito qual è l’idea che sottende questa affermazione, se si tratta di un auspicio o di una preoccupazione. L’Europa finisce di esistere quando vengono negati e traditi i suoi valori che parlano una lingua molto bella, quella della pace, dei diritti universali, dell’inclusione, del diritto d’asilo, della convivenza tra le persone. Tutti valori già fortemente attaccati. A questo degrado culturale bisogna opporsi. L’Italia e l’Europa sapranno, anche questa volta, far prevalere le loro energie migliori e rilanciare quei valori di civiltà che li hanno resi un punto di riferimento per tutti”.

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