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Migranti, l’esercito austriaco al confine con l’Italia: scattano i controlli al Brennero

Via alla prima serie di controlli annunciati dalle autorità austriache per il contrato all’immigrazione clandestina proveniente dall’Italia.
A cura di Antonio Palma
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È scattato il piano di controlli straordinario ordinato dalle autorità austriache al confine con l'Italia con l'impiego di militari dell'esercito in chiave anti migranti. Come annunciato nei giorni scorsi dalla polizia di Vienna, infatti, al Brennero sono giunti diverse squadre di agenti affiancati da mezzi militari e uomini dell'esercito che hanno dato vita a controlli a tappeto per diverse ore bloccando interamente il passo poco dopo il confine con l'Italia. Ufficialmente infatti la frontiera rimane libera e sgombra, come prevedono le norme dell'Unione europea, ma le operazioni di controllo sono scattate comunque a circa 25 chilometri dal Brennero, nella zona della barriera autostradale di Schoenberg.

Polizia ed esercito austriaco hanno chiuso tre delle quattro corsie e fermato un centinaio di mezzi tra autovetture, furgoni e autobus. L'operazione però ha previsto controlli anche lungo la linea ferroviaria sui convogli provenienti dall'Italia. Funzionari di polizia e soldati hanno ispezionato diversi convogli alla stazione ferroviaria di Matrei am Brenner, compresi alcuni treni merci. Secondo quanto scrivono i media locali, su un treno partito da Bolzano e diretto a Monaco di Baviera sono state trovate due donne e quattro uomini africani senza documenti in regola che si nascondevano all'interno di un serbatoio vuoto dove normalmente è contenuto gas liquefatto.

Nonostante la presa di posizione dell'Italia, fermamente contraria, i controlli straordinari con l'esercito da parte austriaca erano stati ampiamente annunciati nei giorni scorsi dopo mesi di polemiche, dibatti e passi indietro a livello politico, "La collaborazione dei militari è volta ad accrescere l'intensità e la qualità dei controlli" aveva dichiarato il capo della polizia locale, assicurando che l'azione non mina gli accordi di Schengen. Secondo le autorità austriache quello di oggi è solo il primo di una serie di controlli con l'ausilio dell'esercito che saranno oltre una ottantina fino a settembre

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