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Maturità 2019: come cambia l’esame di stato. Tutte le novità

Quali sono le novità della Maturità 2019? Le prove scritte da tre diventano due, con la scomparsa del quizzone, cambiano i requisiti di ammissione e il calcolo del voto finale: ecco il nuovo esame di Stato, che comincerà il 19 giugno 2019, stando alla circolare inviata dal Miur a tutte le scuole secondarie di secondo grado d’Italia.
A cura di Ida Artiaco
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Maturità 2019: cambia tutto, o quasi. Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha infatti reso note, attraverso una circolare inviata oggi, giovedì 4 ottobre, alle scuole superiori d'Italia, le novità più importanti dell'esame di Stato dell'anno scolastico 2018/2019: numero minore di prove scritte, calcolo diverso dei crediti scolastici e requisiti di accesso, e l'introduzione di griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte sono alcuni degli elementi introdotti nel nuovo esame, confermando le modifiche già previste dalle deleghe sulla legge 107 della Buona scuola.

Maturità 2019: novità e cambiamenti

Tante sono, dunque, le novità del nuovo esame di Stato, così come annunciato anche dal titolare del Miur Marco Bussetti. "Quando un esame cambia, bisogna stare al fianco della scuola e di chi quella prova deve superarla per fornire tutti i chiarimenti che servono. Lo faremo con altre indicazioni, video esplicativi, interventi di esperti. Vogliamo che ogni novità sia accompagnata da azioni specifiche di supporto. E ai ragazzi dico: se avete domande fatevi avanti, anche sui social, risponderemo ai vostri dubbi", ha detto in un video pubblicato sul profilo Facebook del ministero. Dalla prima prova alla seconda multidisciplinare, dall'abolizione del quizzone a quello della tesina, dal conteggio dei voti per il punteggio finale: ecco, di seguito, tutto quello che si deve sapere sull'esame di Maturità 2019.

Le novità della Maturità 2019 per le prove scritte

La novità più importante della nuova Maturità 2019 riguarda le prove scritte, che da tre diventano due. Viene abolita la terza prova, cioè il temuto quizzone, che ha rappresentato per anni un vero e proprio incubo per tutti i maturandi. Resta la prima prova scritta, quella di italiano, in programma il prossimo 19 giugno, che servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche delle studentesse e degli studenti. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra 7 tracce riferite a 3 tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

La seconda prova scritta, in programma il 20 giugno, riguarderà una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio. Le materie della seconda prova verranno rese note nel prossimo mese di gennaio. Saranno previste, infine, secondo la nuova normativa vigente, griglie nazionali di valutazione che saranno fornite alle commissioni per una correzione più omogenea ed equa. Le griglie ci saranno anche per la correzione della prova di italiano.

Le tipologie della prima prova: il tema d'italiano

Cambia anche il numero delle tipologie della prima prova tra cui scegliere: ne saranno 3 e non quattro, come è stato finora. Gli studenti potranno decidere tra la tipologia A (due tracce) – analisi del testo, tipologia B (tre tracce) – analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.  Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come accadeva fino ad ora. Questo per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall’Unità d’Italia a oggi. L’analisi e produzione di un testo argomentativo (tipologia B) proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione  seguita da una riflessione dello studente. La tipologia C, il vero e proprio tema, proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione.

Come cambia il colloquio orale

Tra le novità più temute della Maturità 2019 c'è il colloquio orale. A partire da quest'anno, infatti, è abolita la famosa tesina, che viene sostituita dal sistema delle 3 buste: ogni candidato si troverà davanti 3 buste tra cui scegliere per cominciare l'interrogazione e provare a fare collegamenti tra le varie materie. Al loro interno potranno trovare un testo, un'immagine o un quadro, ma mai una domanda. Seguirà l'esposizione della relazione sull'alternanza scuola-lavoro, l'accertamento delle conoscenze e competenze maturate all'interno dell'attività di Cittadinanza e Costituzione e si concluderà con la discussione delle prove scritte.

Nuovo esame di stato: cambiano i requisiti di accesso

Come stabilito recentemente nel decreto Milleproroghe approvato dal Parlamento con il governo Conte, non saranno requisito di accesso né la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alla prova Nazionale INVALSI, né lo svolgimento delle ore di Alternanza Scuola-Lavoro. Per poter essere ammessi alle due prove e all'orale bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina e avere la sufficienza nel comportamento. Il Consiglio di classe potrà, poi, deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

Come cambia il calcolo del voto finale

Il voto finale continuerà ad essere espresso in centesimi. Ma da quest'anno si darà maggior peso al percorso di studi. Il credito maturato nell’ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Per i maturandi ci sarà anche un’apposita comunicazione, entro gli scrutini intermedi, sul credito già maturato per il terzo e quarto anno, che sarà convertito in base alle nuove tabelle.

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