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Luigi Di Maio: “Pieno mandato a Conte e Tria con l’Ue. Ma al centro gli italiani, no i numerini”

Luigi Di Maio afferma che Giuseppe Conte e Giovanni Tria hanno pieno mandato nelle trattative con l’Unione europea. Oggi il ministro dell’Economia si riunirà con l’Eurogruppo per discutere del bilancio italiano, e il leader pentastellato commenta: “Ci siamo detti tutti che di manovre correttive non se ne fanno. Saremo responsabili con i conti pubblici, ma mettendo al centro i cittadini, non i parametri”.
A cura di Annalisa Girardi
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Luigi Di Maio si fida di Giuseppe Conte e Giovanni Tria, che hanno "pieno mandato" nelle trattative con l'Unione europea. Oggi il ministro dell'Economia sarà a Lussemburgo, dove parteciperà alla riunione dell'Eurogruppo: ospite a Radio Anch'io, su Rai Radio1, alla domanda del giornalista Giorgio Zanchini, se Tria continuerà sulla linea del no alla flat tax in deficit, o se invece dovrà difendere in Europa l'intransigenza di Matteo Salvini in materia, il vicepresidente del Consiglio risponde: "L'obiettivo del governo è quello di rispettare l'impegno preso con gli italiani, e quindi di abbassare le tasse. Abbiamo bisogno di ridurre il carico fiscale sugli italiani per riuscire a ridurre il debito pubblico e favorire la crescita. Al vertice di maggioranza non ho visto il ministro Tria dire no alla flat tax o non contemplare alcun tipo di deficit: ho visto l'inizio di un percorso che da qui a dicembre metterà in piedi una legge di Bilancio realistica, che non vuole quindi sfondare ogni genere di parametro e vuole creare tensioni clamorose con l'Unione europea. Però attenzione: noi al centro dobbiamo mettere sempre gli italiani".

"Per quanto riguarda l'abbassamento delle tasse saremo responsabili mettendo al centro gli italiani e non i parametri, i numerini", continua Di Maio. Zanchini riprende quindi il tema dei numeri per tornare sulla questione della manovra correttiva, che potrebbe richiedere l'Eurogruppo nonostante le autorità italiane continuino ad affermare che non si farà. Il ministro dello Sviluppo economico rimane su questa linea, affermando: "Ci siamo detti tutti che di manovre correttive non se ne fanno. Il governo come forza di maggioranza lo ha detto chiaramente. Noi investiamo sulla crescita e per fine anno nella legge di Bilancio metteremo a posto tutto quello che c'è da mettere a posto".

Riguardo alle tensioni interne all'esecutivo invece commenta: "Se si vuole andare avanti è per il bene del Paese, con un programma chiaro e molte cose da realizzare. Qui ogni giorno mi si chiede se si stacca o no la spina al governo, e chi la stacca per primo. Rispondo: qui siamo al governo per fare cose concrete. Nel momento in cui queste non si faranno più, allora vorrà dire che prenderemo altre decisioni".

In un'intervista con il Corriere della Sera, Di Maio mette invece un punto alla questione del rimpasto, molto discussa dalla stampa in questi giorni. "Dopo due settimane di ritrovato dialogo con la Lega, voglio mettere la parola fine a questo argomento: non ci sarà nessun rimpasto", afferma il leader pentastellato. Invece, sulla riorganizzazione interna al Movimento, definendola "doverosa", ha confermato essere tra le priorità. Di Maio ha poi detto di trovarsi d'accordo con Beppe Grillo su questa linea: "Abbiamo condiviso l'idea di una evoluzione del Movimento senza abbandonare mai le nostre cinque stelle. La soluzione non è tornare alle origini, ma guardare al futuro dell'Italia tra vent'anni".

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