Referendum 2025, i risultati in diretta: seggi aperti fino alle 15, affluenza si ferma al 23%, quorum lontano

Il quinto quesito è "Cittadinanza italiana: dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana". In questo caso, il nome del quesito è piuttosto chiaro. Oggi, le persone straniere maggiorenni che non sono nate in Italia devono risiedere legalmente nel Paese per dieci anni continuativi prima di poter richiedere la cittadinanza. Se il referendum passasse, invece, questo tempo verrebbe ridotto a cinque anni. 

Ormai è evidente che il quorum non ci sarà, come del resto era facilmente prevedibile vedendo i precedenti. I quesiti sul lavoro erano infatti ideologici e rivolti al passato come abbiamo detto in tutte le varie tribune televisive ". Così Matteo Renzi sulla e-news. "Spero che sia chiaro che per costruire un centrosinistra vincente bisogna parlare di futuro, non di passato. Ingaggiare battaglie identitarie, infatti, fa vincere i congressi ma non fa vincere le elezioni: se vogliamo costruire un'alternativa a Giorgia Meloni bisogna essere capaci di allargare al ceto medio, non chiudersi nel proprio recinto ideologico. Sono convinto che riusciremo a farlo", conclude.

Il leader di Azione Carlo Calenda si è recato al seggio a Roma per votare ai referendum, ma ha trovato la propria scheda elettorale con tutti i timbri esauriti. Tra l'imbarazzo degli scrutatori, al senatore è stato consigliato di recarsi in un ufficio comunale nelle vicinanze per rifare rapidamente la scheda. All'uscita dal seggio, Calenda ha commentato: "Sono andato a votare e avevo anche la scheda esaurita. Detto questo, sono un senatore eletto: è giusto che chi è eletto vada a votare. Dopodiché sui referendum… è una lunga prassi. Chi vuole andare va, chi non vuole andare non va: vuol dire che non è d'accordo con i quesiti, e non c'è nulla di antidemocratico in questo."

Il quarto quesito è "Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione". Come suggerisce il nome, il quesito riguarda appalti e subappalti. In particolare, se passasse le aziende che appaltano o subappaltano dei lavori (ad esempio in un cantiere) continuerebbero a essere responsabili se c'è qualche infortunio specifico sul lavoro. Nell'intenzione dei promotori, aumentare le responsabilità sarebbe un modo per dare più attenzione alla sicurezza sul lavoro da parte delle grandi aziende.

Dai referendum "arriva un segnale di una grande attenzione a temi come il lavoro e l'integrazione" su cui, fin qui, la Toscana si segnala come "la regione con più partecipazione" al voto, visto che ieri sera, alle 23, l'affluenza sfiorava il 30%. "E questo per me è motivo di grande soddisfazione". Lo sottolinea il governatore, Eugenio Giani, rispondendo ai giornalisti a margine di un'iniziativa a Firenze. "A livello nazionale- osserva- andranno fatte le riflessioni del caso, sviluppando i temi, a questo punto, al di là del referendum, con l'azione parlamentare. Perché sono convinto che l'integrazione, la maggiore sicurezza, il fatto che si dia una bella botta alle misure del lavoro precario, insicuro e sottopagato, siano questioni che richiedano in Parlamento un'azione forte". In questo senso "il fronte progressista saprà andare in questa direzione", conclude.

"Ci limitiamo a dire che Giorgia Meloni è una banderuola che cambia idea sulla base delle proprie convenienze. Io ho votato al Referendum. Non giudico chi non ha votato perché era suo diritto farlo. Ma non prendo lezioni di politica da una voltagabbana professionista". Così Matteo Renzi su la E-news.

Il terzo quesito si intitola: "Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi". Il suo obiettivo è limitare l'uso dei contratti a tempo determinato. Se passasse, sarà sempre obbligatorio indicare il motivo per cui si utilizza un contratto a tempo determinato invece di uno a tempo indeterminato.

Ieri sera l'ex ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina è diventata mamma per la seconda volta. Poco prima la corsa ai seggi per riuscire a votare. La pentastellata ha raccontato com'è andata sul suo profilo Facebook.  "Ieri nel pomeriggio avevo sentito dei dolori. Ho chiesto al mio compagno di portarmi subito a votare per il referendum. Dentro di me avevo intuito di non avere tanto tempo. Dopo qualche ora, alle 22.19, è nata la piccola", ha scritto su Facebook.

Il secondo quesito è intitolato: "Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale". È dedicato alle aziende con meno di 15 dipendenti. Oggi in caso di licenziamento ingiusto l'indennità ricevuta può essere al massimo pari a sei mesi di stipendio. La proposta è di cancellare questo tetto.

Ieri alle 23 l'affluenza complessiva per i referendum si è fermata al 23%. Emilia-Romagna e Toscana, storicamente vicine al centrosinistra, hanno registrato la partecipazione più alta, rispettivamente al 28,8% e 29,9%. Ecco le percentuali di elettori che si sono recati a votare sinora per ciascuna Regione:

• Abruzzo: 20,8%
• Basilicata: 22,2%
• Calabria: 16,2%
• Campania: 21,5%
• Emilia-Romagna: 28,8%
• Friuli Venezia Giulia: 20,4%
• Lazio: 23,7%
• Liguria: 26,3%
• Lombardia: 23,9%
• Marche: 23,6%
• Molise: 18,9%
• Piemonte: 27,1%
• Puglia: 20,1%
• Sardegna: 18,9%
• Sicilia: 16,3%
• Toscana: 29,9%
• Trentino Alto Adige: 16,1%
• Umbria: 21,9%
• Valle D'Aosta: 21,4%
• Veneto: 19,9%.

Ieri la premier si è recata ai seggi per votare ma non ha ritirato le schede. Una scelta annunciata da Meloni, che aveva rivendicato il diritto di astenersi in una consultazione referendaria. La strategia è stata chiara fin da subito, ovvero impedire il raggiungimento del quorum e affossare così il referendum. Andare alle urne senza ritirare le schede infatti, non permette di essere conteggiati ai fini dell'affluenza e in sostanza equivale a non esser andati a votare.

Il primo quesito riguarda "Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione". Se passasse verrebbe cancellata la parte del Jobs Act che impedisce in molti casi il reintegro dei lavoratori licenziati ingiustamente, e questa ritornerebbe una possibilità per le situazioni più gravi.

Dei cinque quesiti ai referendum dell'8 e 9 giugno 2025, quattro riguardano il lavoro e uno la cittadinanza. Il primo, sui licenziamenti ingiusti nelle aziende sopra i 15 dipendenti, abroga una norma del Jobs Act e prevede che si possa essere reintegrati. Il secondo, sui licenziamenti ingiusti nelle piccole aziende, cancella il tetto massimo per l'indennizzo economico ai lavoratori, che oggi è di sei mensilità. Il terzo, sui contratti precari, prevede che non si possa fare un contratto a tempo determinato senza specificare il motivo per cui lo si sta facendo al posto di uno a tempo indeterminato. Il quarto prevede di dare maggiori responsabilità alle aziende quando appaltano o subappaltano dei lavori. E il quinto, sulla cittadinanza, prevede di dimezzare da dieci a cinque anni il tempo di residenza continuativa in Italia necessario per diventare cittadini.

L'8 e 9 giugno i ballottaggi delle elezioni comunali si tengono a Taranto e Matera, ma anche in altri dieci Comuni sopra i 15mila abitanti: Lamezia Terme (Catanzaro), Cernusco sul Naviglio (Milano), Saronno (Varese), Massafra (Taranto), Orta Nova (Foggia), Triggiano (Bari), Fiano Romano (Roma), Volla (Napoli), Sant'Elpidio a Mare (Fermo) e Ortona (Chieti). Si vota anche il primo turno delle comunali in sette città della Sardegna: Nuoro, Oniferi, Monastir, Cardedu, Goni, Luras e Soleminis.

La tessera elettorale viene inviata ai cittadini quando compiono 18 anni, ma se è esaurita (cioè non ha più spazi liberi) oppure smarrita, se ne può richiedere un'altra in Comune. Presentandosi all'ufficio elettorale del proprio Comune con la vecchia tessera, e con un documento d'identità, se ne può ricevere un'altra. In caso di smarrimento basta andare con il documento. Il rilascio della nuova tessera è completamente gratuito. Gli sportelli dell'ufficio elettorale saranno sempre aperti in occasione del referendum e delle elezioni, quindi è possibile andarci in qualunque momento per ottenere una nuova tessera.

Quando si va al seggio per votare è necessario avere con sé due documenti. Il primo è un qualunque documento d'identità valido: può essere la carta d'identità, la patente o il passaporto, per esempio. Il secondo è la tessera elettorale. Questa deve essere valida, ovvero deve avere ancora almeno uno spazio libero da riempire con un timbro. Se la tessera è piena oppure è smarrita, è sempre possibile richiederne una nuova in Comune, anche il giorno stesso della votazione.

Per quanto riguarda i referendum l'affluenza è arrivata al 22,7% nella giornata di ieri, domenica 8 giugno. L'obiettivo è superare il 50%, anche di un solo voto, per raggiungere il quorum. In caso contrario i referendum saranno nulli. Nel 2011, quando il referendum su acqua e nucleare raggiunse il quorum (57%), nella prima giornata era andato a votare il 41% degli aventi diritto.

Oggi lunedì 9 giugno i seggi aprono alle ore 7 di mattina. Chiuderanno alle ore 15, e da quel momento non sarà più possibile esprimere il proprio voto per i referendum e eventualmente per i ballottaggio alle elezioni comunali. Da regolamento, scattate le 15 le schede elettorali potranno essere consegnate solamente a chi era già in coda al proprio seggio.

Oggi, lunedì 9 giugno 2025, arrivano i risultati definitivi dei ballottaggi alle elezioni comunali e dei referendum su cittadinanza e lavoro. I seggi aprono alle ore 7 e chiudono alle ore 15. A quell'ora ci saranno i dati definitivi sull'affluenza, che determineranno anche se il quorum per i referendum è stato raggiunto. Ieri l'affluenza per i referendum è arrivata al 22,7%.