
In diretta il dibattito al Senato sulle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno 2025. Dopo l'intervento di ieri alla Camera, oggi è il turno di Palazzo Madama. Dopo la discussione generale, Meloni ha preso la parola in Aula per la replica. "Per l'Italia le priorità restano il cessate il fuoco a Gaza e la ripresa dei negoziati sull'Iran", ha detto ieri la premier in Aula a Montecitorio, e oggi ha ripetuto lo stesso concetto. Oggi il senatore Renzi ha incalzato la premier, chiedendo perché non abbia chiamato al telefono il direttore Cancellato per scusarsi del caso Paragon. Meloni si è limitata a dire: "Avremo tempo per i toni da campagna elettorale, ma non è questo il tempo. C'è bisogno ora di ragionare il più possibile insieme. Lo scenario è estremamente complesso e mi concentrerò su quello che è davvero importante".
Sull'utilizzo delle basi americane in Italia ha detto che non c'è stato nessun contributo dell'Italia all'operazione Martello di Mezzanotte, con cui gli Stato Uniti hanno attaccato l'Iran sabato scorso. E ha detto che in caso il conflitto proseguisse, un eventuale di utilizzo delle basi americane sul nostro territorio verrà deciso in Parlamento. Dopo le sue comunicazioni in Senato Meloni si recherà a L'Aia (Paesi Bassi), per partecipare al vertice dei capi di stato e governo Nato.
Intanto, l'aula del Senato ha approvato, per alzata di mano, la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni della premier e anche alcuni impegni riformulati della risoluzione Calenda (Misto-Az). Sono state invece bocciate tutte le altre: Boccia (PD), Patuanelli (M5S), De Cristofaro (Misto-AVS), Paita (IV).
Cosa succede dopo le comunicazioni di Meloni in Senato
Ora la presidente del Consiglio ha riferito il suo programma per il Consiglio europeo alla Camera e al Senato, e il Parlamento ha approvato le risoluzioni che le danno delle indicazioni da seguire nel corso del summit europeo. Il primo appuntamento a cui Meloni volerà, comunque, è il vertice Nato in programma all'Aja. Qui sarà ufficializzato l'accordo per alzare le spese militari fino al 5% del Pil. Poi, il 26 e 27 giugno si svolgerà il Consiglio europeo: qui la presidente del Consiglio si confronterà con gli altri capi di Stato e di governo europei su Ucraina, Medio Oriente, riarmo e non solo.
Gasparri (FI): "Noi contro guerra ma stop ambiguità su chi ha aggredito"
"Tra le cose di cui Forza Italia è orgogliosa, ci sono gli accordi di Pratica di Mare. Se ci fosse oggi il presidente Berlusconi, sarebbe con tutti i leader del mondo per evitare l'escalation", ha detto Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, intervenendo in Aula in dichiarazione di voto sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Quindi noi, ovviamente, siamo contro la guerra e contro ogni carneficina. Abbiamo chiesto uno stop sulla vicenda di Gaza, che cito per prima per evitare ogni equivoco. Ma oggi porto la spilletta degli ostaggi israeliani per ricordare a tutti che valgono anche loro, perché molti li hanno rimossi, considerandoli ormai dei condannati a morte. Quindi dobbiamo uscire dalle ambiguità, anche da quelle degli ultimi giorni. Perché certo, il gas russo è importante. Però poi o si sta con l'Ucraina che è stata aggredita oppure si sta da un'altra parte. Io ho visto alcuni leader delle opposizioni molto ambigui su questo. La Russia è business, molte nostre imprese sono lì. Ma alla fine c'è un rigore morale e politico che noi abbiamo mantenuto rispetto a chi è stato artefice di un'aggressione", ha poi aggiunto.
Malan (FdI): "Per noi è un onore sostenere Meloni in momento così delicato"
"È un momento molto delicato della politica internazionale e noi riteniamo un onore essere il principale gruppo che sostiene lei, presidente Meloni, e fieri di sostenere un governo che scommette sull'Italia" ha detto Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, rimarcando come a differenza di altri paesi anche europei il governo italiano ha "tuttora la maggioranza", Meloni è "la leader di un paese che conta", "non al traino di altri". Malan ha poi puntato il dito contro il Partito Democratico: "Se in Italia governasse il Pd sarebbe l'unico paese che si oppone all'obiettivo Nato" sulle spese in difesa. Poi un passaggio sulla Palestina: "L'Italia è la nazione che più ha fatto per le vittime a Gaza. Non c'è nessuna complicità".
Ok dal Senato per la risoluzione della maggioranza su comunicazioni di Meloni
Per alzata di mano, l'aula del Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni, in vista della riunione consiglio europeo del 26 e 27 giugno. Ok anche ad alcuni impegni riformulati della risoluzione Calenda (Misto-Az). Bocciate invece tutte le altre: Boccia (PD), Patuanelli (M5S), De Cristofaro (Misto-AVS), Paita (IV).
La seduta sarà sospesa fino alle 16,30 di questo pomeriggio.
Biancofiore: "Apprezzati i toni costruttivi al Senato, ma la pace passa per difesa e sicurezza"
"Prendiamo atto con favore dei toni distesi e responsabili ascoltati oggi in aula al Senato durante il dibattito sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni". Così la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, Nm, Coraggio Italia, Udc e Maie, commenta la seduta e auspica che l’invito della premier Meloni al dialogo con l’opposizione, in una fase tanto complessa e grave, possa continuare ad essere accolto. "Se ne sentiva davvero la necessità – prosegue Biancofiore –, anche se purtroppo alcuni interventi sono stati surreali, frutto di ossessioni personali e livori che mirano solo ad attrarre l’attenzione dei media, ma hanno la durata di un battito d'ali".
Biancofiore rilancia poi la visione sulla politica estera tracciata dalla presidente Meloni, rimarcando come la pace si costruisca con scelte concrete: "La pace non si conserva con le sole manifestazioni o con sterili polemiche. È fondamentale che l'Europa comprenda finalmente che difesa e sicurezza sono precondizioni essenziali per aspirare a un futuro prospero e pacifico. Non è più pensabile affidare ad altri, come gli Stati Uniti, l’onere esclusivo di garantire la nostra protezione. Quel tempo è finito".
Patuanelli (M5S): "Un errore dividere il mondo tra buoni e cattivi"
"Dividere il mondo tra buoni e cattivi è sbagliato, perché è vero che l'Iran è uno stato canaglia", ma "Bin Salman sta dalla parte dei buoni? Netanyahu oggi sta dalla parte dei buoni? Dov'è il confine tra buoni e cattivi? Il primo pericolo è che i cattivi si rendano conto che se si mettono insieme sono di più dei buoni", a dirlo il capogruppo del M5s al Senato Stefano Patuanelli in Aula al Senato.
Calenda (Azione): "Condivido gran parte quanto espresso da governo"
"Sono contento del dibattito di oggi e devo dire che condivido larga parte di quello che ha detto il governo" a dirlo Carlo Calenda, leader di Azione, nel suo intervento nell'Aula del Senato. "Come europeo mi sono vergognato per come Trump ha trattato i vertici dell'Unione europea al G7 in Canada, non c'è memoria di un presidente Usa che abbia trattato così un presidente francese o un primo ministro britannico. Non sono preoccupato per il ruolo dell'Italia ma dell'Europa", ha aggiunto. Calenda, ha poi concluso sottolineando che il suo partito voterà a favore "dell'aumento delle spese per la difesa, anche se in Ue ci sono partiti che alla fine si esprimeranno contro, perché più vicini alla Russia che all'Europa.
Schlein a Meloni: "Se vogliamo la pace, prepariamo la pace"
"A Giorgia Meloni vorrei dire che, rispetto a duemila anni fa, il mondo è andato avanti nel risolvere le controversie internazionali". Così Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, risponde alla citazione latina rilanciata dalla presidente del Consiglio durante la replica al Senato in vista del Consiglio Europeo. "Preparare la guerra, come sembra pensare la premier, è l’opposto di ciò che serve e che vuole l’Italia", prosegue Schlein. "Il nostro Paese deve impegnarsi per costruire la pace e favorire la risoluzione dei conflitti con gli strumenti del dialogo e del multilateralismo, gli stessi che ci hanno garantito decenni di pace dopo la caduta del nazifascismo". La segretaria dem ricorda quindi la Costituzione, citandone l’articolo 11: "L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". E conclude rivolgendosi alla premier: "Se vogliamo la pace, prepariamo la pace".
Patuanelli (M5S): "Pensare che la guerra si concluda con vittoria dell'Ucraina sulla Russia è fare un grande favore a Putin"
"Ci sono solo due modi per far finire una guerra: la vittoria di una delle due parti o un accordo. Pensare che la guerra si concluda con la vittoria dell'Ucraina sulla Russia è forse fare il più grande favore a Putin, e non esiste una pace giusta: esiste la pace voluta dalle due parti in causa", a dirlo Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato, nelle dichiarazioni di voto sulle comunicazioni della premier Meloni in Parlamento.
De Poli: "L’Europa non resti spettatrice, serve una strategia comune per fermare la guerra"
Il senatore Antonio De Poli (Udc) rilancia un appello chiaro durante le dichiarazioni di voto in Aula sul Consiglio Europeo: l’Europa deve assumere un ruolo più attivo e sfruttare la tregua in corso per rilanciare il dialogo tra le parti in conflitto. Secondo De Poli, è fondamentale evitare che la guerra si trasformi in una "voragine irreparabile" e l’Unione Europea riscopra la sua vocazione originaria di argine agli estremismi. "Dobbiamo sfruttare al massimo la tregua e promuovere una strategia europea di de‑escalation immediata", ha affermato, "per scongiurare una crisi fuori controllo che avrebbe ricadute dirette sulla nostra sicurezza, sui flussi migratori e sulla disponibilità di risorse energetiche". De Poli ha inoltre apprezzato l’impegno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel rafforzare i contatti diplomatici in occasione del G7 e nel rilanciare la centralità dell’Italia nello scacchiere euro‑atlantico e NATO. "Le differenze tra cancellerie non devono frenare l’azione comune dell’Unione, né minare le fondamenta del legame transatlantico", ha concluso.
Pirro (M5S): "Meloni sceglie il riarmo, le sue bugie hanno le gambe corte"
"Meloni ha confermato la sua scelta per il riarmo e per un aumento delle spese militari senza precedenti. Poi ha provato a difendersi dicendo che questo aumento è simile a quello die governi Conte. Beh non è così, perché arrivare al 3,5% del Pil in spese per la difesa partendo dall'attuale 1,6% del Pil significa aumentare di quasi due punti di Pil, il che è molto diverso dal +0,8 dell'epoca Conte che lei ha citato ieri in aula. Un esempio concerto delle scelte fatte da Meloni: non ha trovato 130 milioni per estendere lo screening mammografico alle donne italiane da 45 a 74 anni, 130 milioni che avrebbe potuto trovare comprando un F-35 in meno per tutelare la salute delle donne italiane", a dirlo Elisa Pirro, senatrice M5S, intervenendo al Senato sulle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Renzi incalza Meloni: "Su Paragon non risponde, chi sta spiando i giornalisti in questo Paese?"
"Lei non ha risposto alle mie 4 domande, è un riconoscimento fantastico da parte sua, nel linguaggio tra maggioranza e opposizione: se contiamo di più, perché la Polonia ha preso il nostro posto? Uno", ha detto Renzi elencando di nuovo le sue 4 domande. "Se contiamo di più, perché lei ha mentito a Tirana? Due. Se contiamo di più, perché l'ha svegliata Fazzolari, e gli altri sono stati svegliati dagli americani? Tre"
"La quarta è potenzialmente la domanda delle domande: chi sta spiando i giornalisti in questo Paese? O è stato lo Stato italiano con gli strumenti previsti dalla legge 124 del 2007, oppure se some ha detto il Copasir, la cui la relazione ho letto, non c'entrano nulla i Servizi, si pone un problema ancora più grave. Il giornalista D'Agostino e il giornalista Cancellato, oltre agli attivisti, stanno aspettando di sapere, se non sono stati i Servizi, chi è stato, e lei ha il potere di dire chi è stato".
"Chi li ha avvisati? Non il controspionaggio, non l'Agenzia per la cybersecurity a cui Mantovano ha messo a capo, per amichettismo, uno che di cybersecurity non sa nulla: sono stati informati da Apple e Meta. In Italia il controspionaggio lo fanno Zuckerberg e Tim Cook".
Renzi: "Dite che combattete la criminalità, ma avete liberato Almasri con volo di Stato"
"Chi ha rimandato indietro il boss dei boss della criminalità organizzata, perché avete dato il volo di Stato ad Almasri: la prossima volta che parlate di lotta alla mafia ricordatevelo. E gli sbarchi rispetto all'anno scorso sono aumentati del 16%", ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi nelle dichiarazioni di voto sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in Parlamento.
Boldrini a Fanpage: "Giorgia Meloni ambigua sulla guerra e basi USA, l’Italia non diventi complice"
Laura Boldrini, in un'intervista a Fanpage, avverte sulla fragilità della tregua tra Israele e Iran e accusa l’Europa di doppio standard, troppo allineata agli USA e incapace di fermare Netanyahu. Ma soprattutto critica l'ambiguità di Giorgia Meloni sulla guerra e ricorda che l'Italia, per Costituzione, non può partecipare ad azioni militari fuori dal quadro internazionale.
"Meloni è stata ambigua: passare dal Parlamento, nel caso venga chiesto l’uso della basi Usa in Italia, è un atto dovuto. Lei sarebbe favorevole o contraria? L'Italia ripudia la guerra, come recita l'art.11 della Costituzione. Ammette di far parte di missioni militari solo nell'ambito di decisioni prese nei consessi internazionali di cui fa parte e non è questo il caso. Netanyahu ha aggredito l’Iran e a questo ha fatto seguito anche l’attacco degli Usa. Nel caso di una nuova escalation, dunque, un intervento italiano sarebbe in contrasto con l'art.11, anche se fosse un coinvolgimento indiretto come, ad esempio, concedere l'uso delle basi statunitensi in Italia. Quindi non ci può e non ci deve essere nessuna possibilità che questo accada".
Boldrini rilancia poi l'allarme sulla strage di Gaza e chiede di fermarla "con sanzioni, con lo stop alla vendita di armi, con il riconoscimento dello Stato di Palestina e con la sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele".
Renzi sul caso Paragon: "Si è avvalsa della facoltà di non rispondere"
"Gli scrannocrati erano quelli che occupavano un posto, senza dare dignità alla politica. Io non ritengo di esserlo e allora ho posto alla premier 4 domande. Ella si è avvalsa della facoltà di non rispondere". Così il leader di Iv Matteo Renzi nel corso delle dichiarazioni di voto dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Al Senato al via le dichiarazioni di voto sulle comunicazione di Meloni in vista del Consiglio Ue
Sono cominciate, nell'aula del Senato, le dichiarazioni di voto sulle risoluzioni presentate alle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo, in programma i prossimi 26 e 27 giugno. Il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, ha comunicato parere favorevole alla risoluzione unitaria del centrodestra e alla risoluzione (con alcune riformulazioni ed espunzioni) di Azione. Parere contrario, invece, per le altre mozioni presentate da Pd, Movimento 5 stelle, Avs, Italia viva.
Meloni: "Caos a livello internazionale, ma non è colpa dell'amministrazione Trump"
Il caos nel mondo deriva dall'amministrazione Trump? "Non sono d'accordo. Vero è che c'è una situazione di crescente caos, ma non inizia oggi'", ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula del Senato in replica alla discussione generale sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue.
La premier replica ironicamente alla senatrice Pirro: "Vorrei essere Giuseppe Conte, ma sono Giorgia Meloni"
"Alla senatrice Pirro del M5s dico che ha ragione, vorrei essere Giuseppe Conte, purtroppo sono Giorgia Meloni. Il presidente Conte ha detto che non ha sottoscritto l'impegno sulla spesa militare al 2% del Pil, ma una firma è una firma. Io sono d'accordo con quell'impegno", ha detto la presidente del Consiglio Meloni.
Meloni: "L'Italia conta di meno rispetto al passato? Giudichino gli italiani"
Secondo Meloni c'è una percezione diversa fra i cittadini italiani, che vivono in patria o all'estero, e l'opposizione sul ruolo dell'Italia a livello internazionale. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Senato, nel corso della sua replica sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. "Per me la politica estera non è ‘photo opportunity'", ha detto la premier. "Non penso che posso giudicare io se conto qualcosa, gli unici veramente titolati a giudicare se l'Italia conta di più del passato sono gli italiani e quando verrà il momento ci diranno cosa ne pensano", ha spiegato.
Meloni sul riarmo: "Se vuoi la pace, preparati alla guerra"
"Se si hanno dei sistemi di difesa solidi si possono evitare dei conflitti", ha detto Meloni sul tema del riarmo europeo. "I nostri valori si difendono se abbiamo una difesa adeguata, che è condizione per costruire la pace. Il sistema di difesa occidentale è basato sulla Nato, e non c'è un esercito europeo nella Nato, il sistema Nato è fondato sugli eserciti dei singoli stati, ma certamente è necessario che le difese dei singoli stati cooperino di più". La premier ha fatto anche una citazione in latino "Si vis pacem, para bellum", una locuzione latina che significa "Se vuoi la pace, preparati alla guerra".
Meloni interviene a Palazzo Madama: "Non ci sono italiani coinvolti nell'attacco iraniano in Qatar"
"Per quanto riguarda i nostri connazionali, appena ricevuto notizia il ministro Tajani ha convocato subito una riunione alla Farnesina con gli ambasciatori e non risultano italiani coinvolti né tra i civili né tra i nostri militari presenti in Qatar", ha detto, nell'aula del Senato, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, replicando alla discussione generale sulle comunicazioni rese in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno.
Meloni in Aula: "Italia continua a lavorare per il cessate il fuoco a Gaza"
"Il Medio Oriente si presenta in modo diverso rispetto al passato. C'è in Libano Hezbollah fortemente indebolita, se l'Iran accettasse di rinunciare al suo programma nucleare, libererebbe la Regione da una grave minaccia. Mancherebbe solo il cessate il fuoco a Gaza, e la soluzione dei Due Popoli, due Stati, su cui l'Italia sta lavorando molto. La proposta italiana è che si debbano coinvolgere il più possibile gli attori arabi, partendo dal loro piano di ricostruzione", ha detto ancora Meloni.
La replica di Giorgia Meloni nell'Aula del Senato sulle comunicazioni per il Consiglio Ue: "Non rispondo a provocazioni"
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preso la parola in Aula, al termine della discussione generale sulle comunicazioni che ha reso all'Aula, in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. "Non risponderò alle provocazioni e alle falsità che sono state dette. Avremo molto tempo per i toni da campagna elettorale. In questo momento c'è bisogno di ragionare, perché lo scenario è estremamente complesso. Dalla mia relazione di ieri lo scenario è cambiato. Il presidente Usa aveva annunciato una tregua bilaterale tra Iran e Israele. Poi c'è stato l'attacco dell'Iran alla base in Qatar, che era stata avvisata. Si è trattato di un attacco più simbolico. Trump aveva anche ringraziato l'Iran per il comportamento tenuto. Il ministro Tajani, che voglio ringraziare, aveva subito convocato una video call con gli ambasciatori dell'area. Nessun ferito tra i nostri connazionali. Lo scenario di questa mattina andava nella direzione che auspicavamo. Ma ora da parte iraniana è stata violata la tregua e Israele dovrebbe rispondere a questa violazione. L'Iran però dopo la violazione della tregua ha comunque confermato la tregua, e questo si potrebbe leggere come una divisione nello scenario iraniano di cui tener conto. La situazione è ancora molto complessa Siamo fiduciosi si possa andare avanti con una tregua, e che da quella tregua si possa tornare alle negoziazioni".
A breve la replica di Meloni al Senato, banchi del governo pieni
Banchi del governo al gran completo nell'Aula di Palazzo Madama in attesa dell'intervento della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo. Tanto che per la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati hanno dovuto aggiungere una sedia nella fila dei sottosegretari che vede al centro Alfredo Mantovano. Accanto alla presidente del Consiglio ci sono i ministri degli Esteri Antonio Tajani e quello per gli affari Europei Tommaso Foti. Il responsabile del Mef Giancarlo Giorgetti è l'ultimo ad arrivare nell'emiciclo. Meloni durante gli interventi di Renzi e di altri esponenti dell'opposizione prende appunti e risponde solo alle critiche della senatrice Pirro (M5S) rivolgendole l'indice e dicendo "lo avete fatto voi" quando la parlamentare torna a parlare della condizione della donna in Italia e delle tasse anche sui pannolini. Un intervento quello della Pirro che sembra aver fatto irritare Meloni anche quando la pentastellata si riferisce alla figlia della premier ("Anche lei crescerà" e dovrà affrontare i problemi che devono affrontare in Italia giovani e donne). Al termine della dichiarazione della senatrice Meloni esce brevemente dall'Aula per poi rientrare.
Ronzulli risponde a Renzi su Paragon: "Dice bugie, vada a rileggere la relazione del Copasir"
La senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha preso la parola nel dibattito in Aula e in chiusura del suo intervento ha risposto al senatore Matteo Renzi, che poco prima aveva citato il caso Paragon, dicendo "Perché si spiano i giornalisti? Perché non ha chiamato Francesco Cancellato (direttore di Fanpage, ndr) per scusarsi? In un Paese civile non si spiano i giornalisti".
Ronzulli ha detto: "Alcuni incontri li faceva in autogrill, questo governo li fa in modo legale. Dopo tutte le bugie che ha appena detto, gli consiglio di andarsi a rileggere la relazione del Copasir" sul caso Paragon "che è stata votata all'unanimità".
Le 4 domande di Renzi a Meloni: "Perché non ha chiamato il direttore Cancellato, che è stato spiato, per scusarsi?"
Il senatore Renzi ha preso la parola in Aula al Senato: "Mentre Meloni Parlava l'Iran attaccava le basi americane in Qatar. Stamattina Trump annunciava la tregua. Dieci minuti fa il ministro della Difesa Katz ha detto che Israele risponderà con forza alla violazione della tregua da parte dell'Iran. Meloni dice che da quando c'è lei, l'Italia conta di più. Io non sono d'accordo. Le faccio quattro domande. Se davvero l'Italia conta di più, perché la Germania del nuovo cancelliere Merz, ha tolto l'Italia dalla partnership strategica, sostituendola con la Polonia, nel contratto di coalizione Cdu-Spd?", ha domandato Renzi.
"Perché il 16 maggio non ha partecipato all'incontro a Tirana con Gran Bretagna, Germania, Francia, Polonia, in collegamento con Trump?, ha domandato ancora. "‘Siamo il ponte con Trump', ci dicevate. Se è vero, perché non ci hanno informato", prima dell'attacco, "Lei dice che è stata svegliata di notte, ma da chi? Da Trump o da Fazzolari?".
E infine "Perché non ha chiamato Francesco Cancellato e Roberto D'Agostino, che sono stati spiati? Non dico che li avete spiati voi, ma perché non li avete chiamati per scusarvi, perché non avete controllato che venissero spiati? La politica non spia i giornalisti. Può rispondere?".
Delrio (Pd): "Siamo per il rafforzamento della difesa europea, non per il riarmo dei singoli stati"
Il senatore dem Delrio: "Il mondo sembra vada verso una direzione ignota. Il presidente Mattarella ha detto che la situazione attuale ricorda gli anni Trenta del Novecento, quando la delegittimazione degli organismi internazionali, la guerra commerciale e il riarmo dei singoli stati Stati, posero le basi per la Seconda Guerra Mondiale. Ci sono segnali preoccupanti. Noi siamo a favore del rafforzamento della difesa europea e non il riarmo dei singoli stati. Dobbiamo essere presenti come Europa", in questo scenario. "Siamo contrari al fatto che l'ordine internazionale venga continuamente delegittimato da azioni dei singoli stati. Diplomazia sì, ma diplomazia efficace. Bisogna preparare istituzioni di pace, ma con il rafforzamento delle istituzioni europee, non attraverso la sommatoria dei singoli stati".
Matera (Fdi): "A Gaza situazione drammatica, ma no a strumentalizzazioni del dolore"
Il senatore Domenico Matera Fdi ha ricordato che la situazione a Gaza è "drammatica": "Ma chi strumentalizza il dolore e la guerra per guadagnare consensi elettori mostra quanto poco gli interessi la giustizia, la pace e la verità. Nessuno si può arrogare il diritto di parlare di pace, calpestando le regole fondamentali della democrazia, come chi ha violato il silenzio elettorale per i referendum con una manifestazione pro Gaza".
Terzi Di Sant'Agata: "Fondamentale il cessate il fuoco a Gaza, ma inaccettabili messaggi anti-semiti"
Il secondo a prendere la parola in Aula è il senatore Terzi Di Sant'Agata (Fdi): "È urgente il ritorno, ora avviato, al negoziato con l'Iran. Ugualmente fondamentale il cessate il fuoco a Gaza, con la soluzione dei Due Popoli, Due Stati. De-escalation e negoziati" sono le priorità. "Ma inaccettabili sono i messaggi di odio anti-semita e di violenza nelle piazze italiane".
Presente accanto a Giorgia Meloni il ministro Antonio Tajani (ma non Salvini)
Seduti sugli scranni del governo, attorno alla premier Meloni, ci sono al momento i ministri Antonio Tajani (Esteri), Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Alessandra Locatelli (Disabilità), Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione), Tommaso Foti (Affari europei), Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente), Roberto Calderoli (Autonomia), Orazio Schillaci (Salute), Anna Maria Bernini (Università).