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Libia, la guerra continua. Gheddafi avvia controffensiva nell’est del paese

Gheddafi dopo il discorso di oggi ha chiarito di non voler arrendersi. In mattinata ha avviato una violenta controffensiva nell’est della Libia, bombardando la città petrolifera di Brega.
A cura di Cristian Basile
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controffensiva gheddafi

Il discorso di oggi di Gheddafi ha chiarito che il dittatore non ha nessuna intenzione di arrendersi ed i suoi fedeli stanno cercando in ogni modo di recuperare le città in mano ai ribelli. Conquistare Brega è l'obiettivo delle forze di Mu'ammar Gheddafi, una delle principali città dell'est, nel caos totale da quando sono iniziati gli scontri tra esercito e forze d'opposizione.

A mezzogiorno i combattimenti più duri si sono verificati nei dintorni dell'università di questa città petrolifera situata a 200 chilometri da Bengasi, con gli aerei libici che hanno bombardato ripetutamente Brega causando la morte di decine di persone. "Hanno cercato di conquistare Brega stamattina, ma hanno fallito. La città è ancora in mano ai ribelli. La loro è una guerra psicologica contro la popolazione" ha raccontato un portavoce della coalizione ribelle.

L'intenzione di Gheddafi è di recuperare il centro petrolifero di Brega che costituisce uno dei punti strategici per la sopravvivenza del suo regime insieme alla località natale di Sirte e chiaramente la capitale, Tripoli, che continuano ad essere sotto il suo controllo. Il regime ha inizialmente smentito di aver lanciato una controffensiva, successivamente invece nel corso di un comunicato della tv di Stato ha confermato che l'esercito aveva ripreso il controllo del porto e dell’aeroporto di Brega.

I ribelli, che oggi hanno chiesto aiuto alle forze occidentali, hanno affermato, invece, di aver respinto l’attacco e di controllare la città. Essendo però la città inaccessibile per i giornalista è molto difficile verificare la veridicità delle notizie. Secondo la televisione Al Arabiya, le truppe di Gheddafi hanno riconquistato anche Gharyan e Sabratha, a sud e a ovest della capitale, e bombardato con l'aviazione Ajdabiyah, dove i ribelli controllano un'importante base militare e un grande deposito di armi.

Intanto l'UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha espresso grande preoccupazione per l'emergenza sanitaria libica dove una folla si estende per decine di chilometri cercando di raggiungere il confine tunisino ed ha lanciato un appella affinchè i rifugiati siano evacuati immediatamente.

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