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La Campania dei veleni – Cap2: Regi Lagni e discariche tossiche (REPORTAGE)

Un autocompattatore comunale sversa percolato illegalmente nei Regi Lagni, discariche e siti inquinati mai bonificati fanno scempio del paesaggio nell’area compresa tra Nola, Pomigliano e Acerra – il cosiddetto “triangolo della morte” dove l’incidenza tumorale è costantemente in aumento. Continua il viaggio di fanpage nella Campania dei veleni.
A cura di Alessio Viscardi
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regi lagni

Un autocompattatore della società comunale che si occupa della raccolta rifiuti nell'area Nolana -in provincia di Napoli- sversa illegalmente il percolato, liquido altamente inquinante proveniente dalla decomposizione dei residui organici, direttamente nei Regi Lagni. Con Gennaro Esposito di Assocampania Felix, il gruppo Rifiutarsi e Leopoldo Esposito dell'associazione ALT "La Fenice" documentiamo le pessime condizioni in cui si trovano i canali, trasformati in fogne a cielo aperto e discariche. Già l'anno scorso, con le prime piogge, un lagno era esondato invadendo le masserie circostanti. I milioni di euro stanziati per la bonifica non sono serviti, soltanto ora qualche dipendente dell'Astir comincia a rimuovere dei rifiuti dal letto di un lagno. Nel 2010 furono sequestrati gli impianti di depurazione della Hydrogest, avrebbero dovuto abbattere l'inquinamento nei canali -che poi sboccano a mare nell'area flegrea- in realtà la qualità delle acque in uscita risultò peggiore di quella in entrata.

Autocompattatore sversa percolato nei Regi Lagni

Nella prima tappa del nostro viaggio vi abbiamo mostrato le drammatiche condizioni in cui si vive nella Terra dei Fuochi, abbiamo poi incontrato La forza del Silenzio -onlus che opera nella villa confiscata al boss Casalese Sandokan e che denuncia l'incremento dell'incidenza di autismo causato dalla presenza di rifiuti tossici. Oggi partiamo dal camion di una società che raccoglie rifiuti per conto del Comune, che invece di seguire la legge inquina con il percolato il sistema di canali costruito dagli ingegneri dei Borbone. A Saviano, lo scorso autunno, un lagno era esondato a causa della presenza di rifiuti sul suo letto. Siamo tornati sul posto per vedere gli uomini dell'Astir e dell'Arpa Campania tentare una sommaria bonifica. A monte del torrente, oggi secco ma pronto a ingrossarsi per le prossime piogge, c'è di tutto: amianto, residui di edilizia, frigoriferi e stoffe impregnate di liquidi pericolosi.

Le bonifiche in Campania sono già costate 800 milioni di euro senza che un solo sito fosse depurato dall'inquinamento, solo per i Regi Lagni sono stati stanziati 170 mila euro nel 2011. I depuratori della Hydrogest SPA -posti sotto sequestro dalla magistratura- continuano a non depurare gli scarichi che finiscono nei canali, tango che le poche analisi realizzate sulle acque dimostrano che ciò che esce dai depuratori è più inquinato di ciò che vi entra.

Non soltanto Regi Lagni, ma anche discariche tossiche. La prima è quella di Agrimonda, nei pressi di Mariglianella, dove da decenni un telo ricopre farmaci e sostanze chimiche bruciate in un incendio. Oppure, come il complesso residenziale "La Cisternina", costruito per i terremotati del 1980 ma inabitabile per mancanza di fogne e corrente elettrica, oggi è un'enorme discarica abusiva di amianto ed elettrodomestici. "Un tempo qui ci pascolavano le mucche e ci facevamo il bagno" ci confida un contadino della zona, mentre torna ad arare il suo campo a due passi da tonnellate di eternit sversato impunemente sotto le inutili telecamere di sorveglianza installate dal Comune di Saviano.

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