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L’Arabia Saudita sospende il traffico aereo verso l’Iran ed espelle i diplomatici

Tutti i diplomatici iraniani hanno 48 ore per lasciare l’Arabia Saudita. Il ministro degli esteri ha annunciato la sospensione del traffico aereo verso l’Iran e il divieto per i suoi cittadini di recarsi nel paese.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE 16:00Il ministro degli esteri saudita ha annunciato la sospensione del traffico aereo verso l’Iran. Secondo quanto dichiarato all'agenzia Reuters dal ministro degli Esteri Adel al-Jubeir, l'Arabia Saudita ha in programma di tagliare tutti i voli verso l'Iran e di vietare ai suoi cittadini di recarsi nel paese. I pellegrini iraniani, però, "saranno i benvenuti" alla Mecca. Il ministro ha aggiunto che lo sceicco Al-Nimr – giustiziato insieme ad altri 46 prigionieri dalle autorità saudite – era un terrorista, e che quindi il governo di Riyadh dovrebbe essere applaudito per le esecuzioni, non criticato.

I diplomatici iraniani sono stati espulsi dalle autorità dell'Arabia Saudita dopo le tensioni collegati all'uccisione del leader religioso sciita Nimr al-Nimr. A renderlo noto è stato il ministro degli Esteri, Adel al-Jubeir, che ha poi aggiunto che la missione diplomatica iraniana e le entità collegate hanno due giorni per abbandonare il Paese. Richiamati in patria i diplomatici sauditi in Iran. Il ministro ha anche detto che il suo governo non consentirà all'Iran di minare la sicurezza del regno. L'attacco a Teheran contro l'ambasciata saudita, ha detto al-Jubeir, sarebbe in linea con quanto da lui dichiarato in precedenza sui precedenti attacchi iraniani alle ambasciate straniere e con le politiche di Teheran di destabilizzare la regione creando "cellule terroristiche" in Arabia Saudita. "L'ambasciatore (iraniano, ndr) è stato convocato perché informi" le parti coinvolte, ha concluso il ministro annunciando le misure decise da Riad.

Le tensioni tra Arabia Saudita e Iran sono esplose all'indomani della condanna a morte – da parte dei sauditi – di 47 persone, tra le quali anche l'imam Nimr al-Nimr, figura di spicco del mondo islamico sciita. L'esecuzione capitale del leader spirituale ha innescato una vera e propria polveriera: proteste e scontri sono stati organizzati in Iran,  Iraq, Libano, Yemen e Bahrein. Non soddisfatta, l'Arabia Saudita ha convocato l'ambasciatore di Theran a Riad e definito l'Iran: "Stato che sostiene i terroristi".

La mossa del regime saudita non è tuttavia piaciuta agli Stati Uniti che, tramite il portavoce del Dipartimento di Stato John Kirby, hanno commentato: "In questo momento le tensioni vanno attenuate non alimentate; bisogna permettere che manifestazioni di protesta si svolgano in modo pacifico". In effetti l'imam Nimr al-Nimr era considerato uno dei leader della protesta del 2011 nell'est del paese: leader carismatico, avva coinvolto migliaia di giovani convincendoli a schierarsi, in modo non violento, contro il regime di Riad.

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