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Italia Pulita, ovvero l’ostruzionismo semantico del Cavaliere

Continuano le grandi manovre nel centrodestra, con Silvio Berlusconi ancora alla ricerca del “nome” per il nuovo soggetto politico. Intanto prova a bloccare “Italia pulita”, per impedire che “venga usato contro di lui”.
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Berlusconi-risposta

Nel clima da lavori in corso che si respira all'interno del Popolo della Libertà non sorprende l'ultima "trovata" di Silvio Berlusconi. Stando a quanto riportava ieri l'AdnKronos il Cavaliere avrebbe dato mandato al fedelissimo Rocco Crimi di registrare il nome "Italia Pulita". Un diversivo in realtà, dal momento che il Cavaliere non avrebbe intenzione di utilizzare tale nome per il nuovo soggetto politico che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) andare oltre il Pdl. Secondo il Giornale (che ieri ha ospitato un durissimo fondo di Alessandro Sallusti contro l'ipotetico "partito di Gomorra" e un corsivo al veleno di Vittorio Feltri contro l'intera classe dirigente pidiellina) si tratterebbe di "un modo per precludere agli altri la possibilità di utilizzare un logo di facile presa; col vento dell’anticasta che tira in questo modo, «Italia Pulita» farebbe sfracelli". Una sorta di ostruzionismo semantico, insomma, che però avrebbe già incontrato un primo ostacolo. Si tratta, come riporta linkiesta, di Michele Logiurato, un imprenditore marchigiano di Pesaro titolare del marchio "L'Italia Pulita" che "da un paio di anni si fa riprendere in video con un forcone annunciando di essere «incazzato e stanco dell’attuale politica». Contattato, Logiurato lo dice fuori dai denti: Berlusconi faccia quello che vuole, ma il marchio è mio. Sono pronto a prenderli a calci nelle palle tutti quanti: L’Italia pulita sconfiggerà Italia Pulita".

Di pari passo è un altro "forzitaliota della prima ora", Giorgio Stracquadanio a compiere i primi passi verso quella "discussione da troppo tempo rimandata" sulla necessità di rinnovare il partito, sia in chiave generazionale che programmatica. Ecco dunque Altra Italia, una sorta di think thank di basso profilo, un'associazione "liberista" che ha come programma sommario l'abbattimento del debito pubblico, la riduzione della spesa ed il taglio delle tasse. Un altro tassello in un mosaico che però stenta a prendere forma, con parte dei berluscones che continua a sperare in un ritorno ai vertici del grande comunicatore e che rischia di scontrarsi con il fronte che invece preme affiché si riapra il "canale di comunicazione" con i centristi e con Luca Cordero di Montezemolo. Il quale, però, d'intesa con Pierferdinando Casini difficilmente accetterebbe di sedersi al volante di una macchina che ha ancora per passeggero – proprietario Silvio Berlusconi. Insomma, siamo solo all'inizio di una partita che si annuncia lunga e complessa…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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