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Isis, Onu: “100mila curdi fuggiti in Turchia per sfuggire allo Stato islamico”

Civili in fuga dai jihadisti dopo che Ankara venerdì ha aperto i valichi di frontiera con la Siria.
A cura di Antonio Palma
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Sono già oltre centomila i profughi curdi giunti in Turchia dopo essere scappati dalle loro città e dalle loro case per sfuggire alla furia dell'Isis in Siria. Lo rivela L'Unhcr, l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, lanciando l'ennesimo allarme sulla condizione della popolazione civile della zona presa di mira dai jihadisti dello Stato islamico. L'esodo di massa di profughi curdi in Turchia è cominciato venerdì quando Ankara ha deciso di aprire i suoi valichi di frontiera alle persone in fuga dall'enclave siriana di Kobane/Ayn Arab, assediata dai jihadisti. "Il governo turco ha annunciato e confermato che i curdi arrivati in Turchia in questi giorni sono centomila", ha spiegato la portavoce dell'Unhcr Melissa Fleming. Questo spostamento massiccio di uomini ha creato anche tensioni al confine tra Siria e Turchia che sono sfociate in scontri tra polizia locale e manifestanti curdo-turchi. Anche per questo ieri le autorità turche hanno deciso di chiudere i valichi frontalieri.

Migliaia di civili ancora bloccati n Siria

Al confine con la Siria però restano ancora bloccati migliaia di civili, intrappolati tra la minaccia dell'Isis in territorio siriano e i reticolati turchi. Proprio in Turchia il Pkk, il partito dei curdi, ha chiesto a tutti i curdi locali di andare a combattere contro i jihadisti dello Stato islamico in Siria. "Il giorno per la gloria e l'onore è arrivato. Non ci sono più limiti alla resistenza" si legge infatti in un comunicato diffuso del Partito dei lavoratori curdi nel quale si invita alla mobilitazione generale. Del resto appena pochi giorni fa, proprio in vista dell'avanzare dell'Isis, centinaia di miliziani del Pkk erano entrati in Siria per sostenere i curdo-siriani di fronte all'offensiva dei jihadisti al confine con la Turchia.

Incontro tra Usa e Iran

Intanto la minaccia del'Isis è stata al centro di un incontro a New York tra il segretario di Stato Usa, John Kerry, e il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. Lo hanno riferito i media americani citando fonti del Dipartimento di Stato di Washington. I due rappresentanti diplomatici hanno discusso della crisi irachena in un faccia a faccia all'hotel Waldorf Astoria che è durato oltre un'ora. Oltre alla minaccia rappresentata dall'Isis, al centro dei colloqui anche il discusso programma nucleare iraniano. Secondo fonti del Dipartimento di Stato, Kerry e Zarif hanno concordato un nuovo incontro nei prossimi giorni.

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