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Homyatol, Pow3R e Zano: chi sono gli youtuber finiti tra le carte dell’Agenzia delle Entrate

Le Fiamme Gialle e l’Agenzia delle Entrate avrebbero avviato una serie di accertamenti fiscali su alcuni content creator. A rivelarlo è il quotidiano La Repubblica. Si tratta di alcuni dei nomi più noti tra le piattaforme attive in Italia.
A cura di Valerio Berra
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Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, la Guardia di Finanza avrebbe avviato una serie di accertamenti su quattro tra i content creator più noti in Italia. Si tratta di Homyatol, Pow3R, Zano e MikeShowSha. Homyatol, al secolo Andrea Hakimi, è stato uno dei pionieri di Twitch, la piattaforma dedicata ai contenuti trasmessi in streaming. Di recente il nome di Homyatol è comparso nelle ricostruzioni sul destino del podcast Muschio Selvaggio dopo l’addio di Fedez e Mr. Marra. Secondo le prime indiscrezioni avrebbe dovuto condurre la prima puntata della nuova stagione insieme a Luis Sal. Conduzione che invece è stata affidata al fratello di Luis, Martin.

Dopo una verifica da parte di Fanpage.it sembra però che la dinamica sia leggermente diversa. L'ufficio stampa della Guardia di Finanza smentisce operazioni recenti verso nei confronti di youtuber ma suggerisce che potrebbe trattarsi di accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate successivi a vecchie operazioni.

A cosa servono gli accertamenti fiscali

Negli ultimi anni la Guardia di Finanza ha avviato una serie di accertamenti sulla situazione fiscale dei content creator. In passato accertamenti simili hanno coinvolto anche Mirko CiccioGamer89 Alessandrini, Stefano St3pNy Lepri e lo stesso Luis Sal.

Da quello che si può leggere su Repubblica, gli accertamenti della Gurdia di Finanza riguardano un totale di 4,5 milioni di euro. Sembra che gli accertamenti più grossi riguardino Giorgio Pow3r Calandrelli e Federico MikeShowSha Betti. Chiariamo che al momento si tratta solo di accertamenti fiscali, nessun sospetto è stato confermato.

Chi sono i content creator coinvolti

Tutti i creator al centro degli accertamenti da parte della Guardia di Finanza sono partiti da YouTube ma hanno trasferito la loro attività su altre piattaforme. Andrea Homyatol Hakimi è uno dei primi creator italiani ad aver investito su Twitch. Su questa piattaforma sono diventate parecchio famosi le sue live IRL, acronimo di In Real Life. Homyatol si riprendeva in giro per l’Italia con una telecamera puntata addosso e una cassa che permetteva agli utenti di diffondere qualsiasi tipo di audio.

Nel 2021 ha organizzato il Lol di Twitch, una versione del format di Amazon Prime a cui hanno partecipato gli streamer della piattaforma. Tra i giudici di questa versione c’era anche Fedez. Più di recente è stato avvistato all’ultimo Festival di Sanremo in un progetto per un brand insieme a Luis Sal.

Giorgio Pow3R Calandrelli si occupa di videogame. È stato uno dei primi gamer italiani a diventare pro player, un professionista di videogiochi in grado di sfidare avversari da tutto il mondo. Esperto di First Person Shooter, a lungo è stato uno dei nomi più importanti nella scena di Fortnite con il team Fnatic.

Federico MikeShowSha Betti e Cristiano Zano Spadaccini invece sono dei content creator più classici. Nella maggior parte della loro carriera si sono concentrati sulla creazione di contenuti legati ai videogiochi. La storia di Zano è legata soprattutto a Fifa, il titolo dedicato al calcio sviluppato da EA Sports che ora si chiama EA Sports FC 24.

La versione di Giorgio Pow3r Calandrelli

In un video pubblicato su YouTube il 14 aprile, Giorgio Pow3r Calandrelli ha commentato tutta la vicenda. Il video completo ve lo lasciamo qua sotto, intanto vi scriviamo i due punti principali del suo discorso. Il primo è che non ci sarebbe nessuna accusa dalla Guardia di Finanza: "È stato fatto un processo di constatazione. Volevano sapere dove prendevo i soldi. La mia fedina penale è pulita, non ci sono capi di accusa e non ho evaso niente. Sono stato parecchie volte in Senato e alla Camera dei Deputati per regolamentare il lavoro del content creator".

Il secondo punto è che non ci sarebbero elementi di novità che hanno portato all'uscita della notizia: "Non so perché la Rai ha citato me. Ho un verbale di constatazione, hanno verificato le mie entrate e le mie uscite. Non è stata trovata nessuna evasione fiscale. L'unica problematica è che ci sono alcune cose che dovevano essere tassate in modo diverso. Non c'è ancora chiarezza. Il massimo che può succedere è che applicheranno una sanzione che si aggirerà su un numero di quattro cifre. In tutto questo però si è scoperto che ho pagato più soldi di Inps di quanto dovevo pagarne e ora lo Stato mi deve un numero a cinque cifre".

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