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Un uomo cieco dalla nascita percepisce il tempo attraverso i materiali

Si tratta del primo caso al mondo di sinestesia non visiva, un fenomeno per cui determinati stimoli evocano sensazioni di natura diversa da quella normalmente sperimentata.
A cura di Valeria Aiello
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La sinestesia è un fenomeno non ancora completamente compreso. La maggior parte delle persone che la possiede associa esperienze visive a sensazioni diverse da quelle normalmente sperimentate, come ad esempio il fisico premio Nobel Richard Feynman, che percepiva i colori leggendo complicate equazioni matematiche. Altre volte, a stimolare una diversa sensazione sono invece i suoni, come nel caso del compositore ungherese Franz Liszt che una volta, in particolare, chiese alla sua orchestra di suonare brani “un po’ più blu”. Più raramente, la sinestesia è associata a sensazioni tattili e, fino ad oggi, nessun caso di sinestesia è mai stato riportato in persone non vedenti dalla nascita, lasciando supporre che tale condizione potesse compromettere l’emergere dei fenomeni correlati alla sinestesia.

Un team di ricerca guidato dal professor Roberto Bottini del Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento ha però descritto il primo caso di sinestesia non visiva in un uomo di 40 anni con cecità congenita, confutando le precedenti ipotesi e “riempiendo un vuoto importante nelle attuali conoscenze sulla sinestesia e sui meccanismi alla base della diafonia sensoriale nella mente umana” hanno precisato i ricercatori in un report su Neuropsicology.

Nel caso dell’uomo, la sinestesia emergeva attraverso stimoli tattili, con singoli “numeri, lettere, mesi e giorni della settimana […] associati a una precisa posizione nello spazio mentale e a una determinata trama tattile” hanno spiegato gli studiosi. In altre parole, alcune determinate texture, come ad esempio il velluto o la plastica, erano percepite come un martedì o un giovedì, piuttosto che come il mese di aprile.

Per testare la sinestesia non visiva nel quarantenne, i ricercatori hanno allestito una tavola ricoperta da 40 quadrati di diversi materiali e chiesto all’uomo di scegliere quale texture somigliasse di più a determinati numeri, mesi e giorni della settimana. Un mese dopo, i ricercatori hanno cambiato l’ordine dei materiali in modo casuale e chiesto all’uomo di ripetere l’esperimento. I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli di un gruppo di persone senza sinestesia, rivelando che mentre l’uomo aveva scelto gli stessi materiali con una precisione del 75%, il gruppo di controllo aveva risposto correttamente circa il 7% delle volte.

Abbiamo verificato empiricamente la presenza di sinestesia numero-trama e lettera-trama nel [soggetto], rispetto ai controlli non sinestetici, sondando la coerenza delle associazioni oggetto-trama nel tempo – hanno riportato i ricercatori – e dimostrando che la sinestesia può svilupparsi anche senza visione .

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