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Su Marte c’è uno strano terreno che ricorda il dorso di un alligatore: gli scatti di Curiosity

La Navigation camera del rover Curiosity ha fotografato uno strano terreno su Marte, che la NASA ha soprannominato “dorso di alligatore”
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL
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Il rover Curiosity della NASA si è imbattuto in un terreno marziano dall'aspetto molto particolare, che ricorda da vicino l'epidermide squamosa di un rettile. Non a caso gli scienziati hanno deciso di soprannominarlo “gator back”, ovvero dorso di alligatore. Le creste appuntite e il taglio delle rocce, così come la loro disposizione ordinata, sono infatti molto simili alle squame tubercoliformi che spuntano sulla schiena di questi possenti animali.

Il rover a propulsione nucleare ha immortalato questo terreno curioso sul frontone di Greenheugh, una pianura nel cuore del cratere Gale, depressione che Curiosity sta esplorando accuratamente da quasi dieci anni (ad agosto festeggerà il decimo anniversario dall'"ammartaggio" sul Pianeta Rosso. Il suo arrivo nei pressi del gator back non è stato casuale; gli scienziati, infatti, lo avevano scoperto grazie alle immagini catturate dalle sonde in orbita attorno a Marte. Così hanno deciso di inviare il rover per un'indagine ravvicinata. “Ora che siamo qui, è abbastanza sorprendente vedere quanto sia evidente, e la descrizione informale di questo “terreno alligatore” sembra molto calzante!”, ha spiegato la NASA in un comunicato stampa.

Credit: NASA/JPL
Credit: NASA/JPL

La fotografia che vedete in testa all'articolo, scattata alla fine della scorsa settimana, è stata ripresa dalla Navigation camera di sinistra; Curiosity ha due Navcam in bianco e nero sul braccio robotico con un angolo di campo di 45°, che vengono utilizzate per ottenere immagini stereoscopiche. Come specificato dall'agenzia aerospaziale statunitense, le rocce del terreno verranno analizzate con la ChemCam che sfrutta la tecnologia LIBS (Laser Induced Breakdown Spectroscopy); in parole semplici, il rover vaporizzerà piccoli campioni di roccia affiorante con un laser a infrarossi e ne esaminerà la composizione chimica. Infine verranno catturate immagini a mosaico attraverso le MastCam a colori, in grado di catturare video a colori con una risoluzione di 1280×720 pixel e 10 fps (frame al secondo).

Il frontone di Greenheugh. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Il frontone di Greenheugh. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Comprendere composizione e altri dettagli del frontone di Greenheugh aiuterà gli scienziati a determinare meglio che tipo di erosione si sta verificando su Marte. Il rover è al momento impegnato nella “scalata” del Monte Sharp al centro del cratere Gale e man mano che sale sta incontrando rocce sempre più antiche e spettacolari. Nelle scorse settimane la fotocamera Mars Hand Lens Imager (MAHLI) aveva immortalato una piccola struttura minerale simile a un fiore, mentre con le Navacam ha filmato le spettacolari nuvole marziane di ghiaccio secco (anidride carbonica ghiacciata). Nei prossimi giorni proverà a studiare i cosiddetti “diavoli di polvere”, dato che sul Pianeta Rosso è appena iniziata la stagione polverosa.

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