Sorpresa, la cometa di Pasqua C/2025 F2 (SWAN) è stata distrutta dal Sole: i resti sono ancora visibili

La cosiddetta “cometa di Pasqua” recentemente scoperta è stata distrutta dal Sole; con essa sono stati infranti anche i sogni di poterla vedere a occhio nudo il 1 maggio 2025, giorno del passaggio al perielio. A sottolineare il triste destino dell'astro chiomato, formalmente conosciuto col nome di C/2025 F2 (SWAN), diversi esperti che hanno analizzato le significative variazioni della sua luminosità negli ultimi giorni. Prima sono stati osservati aumenti repentini ed "esplosivi", poi una drastica diminuzione con perdita della coda. Tra le fonti più autorevoli a evidenziare la fine della cometa di Pasqua lo scienziato dei Paesi Bassi Gideon Van Buitenen, autore del portale astro.vanbuitenen.nl specializzato proprio nelle comete; sul sito la "palla di ghiaccio" viene classificata come “disintegrata” il giorno mercoledì 16 aprile. Del resto servono sempre osservazioni di follow-up nei giorni successivi per arrivare a una simile conclusione.
A confermare alla CNN la “morte prematura” della cometa anche le osservazioni di due ricercatori: il dottor Qicheng Zang, che studia piccoli corpi celesti presso l'Osservatorio Lowell a Flagstaff (Arizona); e il dottor Karl Battams, uno scienziato computazionale dello US Naval Research Laboratory di Washington. Anche se il nucleo cometario è andato distrutto dall'esposizione alla radiazione solare, è comunque ancora possibile vederne le polveri rimanenti. Chiaramente queste osservazioni sono limitate ai telescopi e comunque sono decisamente meno spettacolari del passaggio di un astro chiomato ancora “vivo e vegeto”, come accaduto ad esempio per la cosiddetta "cometa del secolo" nello scorso autunno.
Secondo i dati riportati da astro.vanbuitenen.nl, la cometa C/2025 F2 (SWAN) è stata distrutta quando aveva una magnitudine (luminosità apparente) pari a +8, cioè quando ancora non era visibile a occhio nudo. Ricordiamo infatti che il limite di osservabilità per l'occhio umano è pari a una magnitudine di +6; questa misura si basa su una scala inversa, con i valori più bassi (anche negativi) che corrispondono a una luminosità maggiore. Per fare un esempio, il pianeta Venere, terzo oggetto più luminoso della volta celeste dopo Sole e Luna, ha una magnitudine compresa tra – 3 e – 4,5; la Luna Piena arriva attorno a – 13; mentre il Sole raggiunge circa – 27. Secondo le stime di astro.vanbuitenen.nl la cometa avrebbe raggiunto una magnitudine di +5,4 a ridosso del passaggio al perielio (giovedì 1 maggio), ovvero la minima distanza dalla stella. Ciò significa che sarebbe stata appena al di sopra della soglia di visibilità per l'occhio umano, pertanto sarebbe stato possibile ammirarla senza strumenti ottici solo ed esclusivamente in cieli molto bui e stellati, totalmente privi di inquinamento luminoso. Ma come indicato ciò non sarà possibile, dato che la cometa è stata disintegrata ben prima di arrivare a quel punto.

Le comete sono del resto oggetti imprevedibili, che possono avere repentini aumenti di luminosità oppure essere distrutti anzitempo. Recentemente è accaduto sia con la cometa C/2024 S1 (ATLAS), soprannominata “cometa di Halloween” (distrutta il 28 ottobre 2024), che con C/2024 G3 (ATLAS), disintegrata alla fine di gennaio. Queste palle di ghiaccio e polveri, infatti, avvicinandosi al Sole sublimano; se la temperatura supera la soglia critica i loro nuclei finiscono per esplodere e disgregarsi, lasciando solo una nuvola di detriti fluttuanti.
“C'è una nube di polvere residua che dovrebbe continuare a essere visibile telescopicamente per ancora qualche settimana, ma si sta diffondendo e svanendo”, ha spiegato alla CNN il professor Zang, riferendosi al destino della cometa di Pasqua. Come riferito da EarthSky.org, negli ultimi giorni gli osservatori della palla di ghiaccio si sono accorti che qualcosa non andava, dopo repentini aumenti della luminosità tra il 6 e l'8 aprile. Hanno infatti notato che la cometa ha perduto la sua coda, mentre la sua luminosità si è attenuata a tal punto da presentarsi come un puntino evanescente nelle immagini. “La mattina del 17 aprile la coda è scomparsa, lasciando solo una piccola coda a ventaglio sopra la chioma”, ha affermato l'astrofilo Mike Olason a EarthSky. Anche altri astrofili hanno praticamente “perso” la cometa dalle proprie immagini, come Andrey Nikolenko che l'ha seguita da Odessa, in Ucraina.
Come e quando vedere ciò che resta della cometa di Pasqua
Ciò che si riesce a vedere adesso è soltanto una debolissima macchiolina sbiadita, ciò che resta del nucleo cometario disgregato dalla radiazione solare. Come indicato, questa nube di polvere potrebbe sopravvivere nel cielo ancora per qualche tempo. Per provare a vederla, ma solo attraverso un telescopio o comunque con la fotografia a lunga posa, in questi giorni si può provare a puntare il cielo prima dell'alba a Nord Est; a partire dal 26 aprile, si potrà tentare la fortuna subito dopo il tramonto a Sud Ovest, non distante dai punti in cui sorge e cala il Sole.
Come sempre, in questi casi, è fondamentale effettuare le osservazioni solo ed esclusivamente quando la stella non è presente nel cielo, quindi lo ribadiamo, solo prima dell'alba e dopo il tramonto. Osservare il disco solare a occhio nudo, o peggio, con uno strumento ottico, rischia di provocare danni gravi alla vista e persino la cecità. Al momento, tuttavia, non possiamo sapere quale sarà la luminosità della nube residua e se persisterà fino al previsto perielio, quando la cometa avrebbe raggiunto i 50 milioni di chilometri dal Sole. In forte dubbio anche le dirette streaming programmate per i primi giorni di maggio.