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Covid 19

Quanto proteggono le mascherine FFP2 contro Covid ed Omicron

Le nuove norme relative all’obbligo delle mascherine più performanti hanno riacceso l’attenzione sulla protezione offerta dalle diverse tipologie: qual è il rischio di contagio con una FFP2?
A cura di Valeria Aiello
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Dopo due anni di pandemia, l’Italia ha finalmente indicato le mascherine FFP2 come le uniche da utilizzare sui mezzi di trasporto pubblici e per accedere a musei, cinema, teatri, stadi, palazzetti dello sport e sale da concerto. Verrebbe da dire meglio tardi che mai, visto il vertiginoso aumento dei contagi, spinto dalla variante Omicron che in Europa ha fatto superare i 100 milioni di casi di Covid dall’inizio della pandemia, e il taglio della quarantena per i vaccinati con tre dosi (così come per i guariti e i vaccinati con due dosi da non più di 4 mesi) entrati in contatto con una persona positiva, ora obbligati a indossare le FFP2 durante i dieci giorni di autosorveglianza. In questo contesto, l’accordo sul loro prezzo calmierato, pari a 0,75 euro l’una, è certamente una buona notizia ma quanto proteggono davvero le FFP2? E qual è il rischio di contagio indossando questo tipo di mascherine?

Quanto proteggono le mascherine FFP2

Non è certo un mistero che le mascherine FFP2 proteggano più efficacemente delle chirurgiche. Lo abbiamo detto più volte, chiarendo fin dai primi giorni della pandemia quali sono le differenze tra queste due tipologie: le chirurgiche (ora obbligatorie all’aperto e al lavoro, nei ristoranti, nei bar e nei negozi) bloccano il 95% dei virus in uscita mentre le FFP2 (diventate obbligatorie su treni, aerei, navi, e per andare al cinema, teatro, museo e stadi) hanno un’efficienza filtrante di almeno il 92% sia in entrata sia in uscita. In altre parole, le FFP2 proteggono non solo chi sta intorno a chi le indossa ma anche chi le indossa, come confermato da ormai un lunghissimo elenco di studi sull’argomento.

Uno dei più recenti, pubblicato dall’Istituto Max Planck di Göttingen, in Germania – dove le FFP2 sono obbligatorie da mesi – , ribadisce che le mascherine FFP2 (chiamate anche KN95) sono particolarmente efficaci nel filtrare le particelle infettive potenzialmente presenti nell’aria respirata, soprattutto se sono il più possibile ben aderenti al viso.

Se sia una persona infetta sia una non infetta indossano mascherine FFP2 ben aderenti, il rischio massimo di infezione dopo 20 minuti è poco più dell’uno per mille, anche quando non si rispetta il distanziamento interpersonale” indicano gli studiosi che hanno pubblicato i risultati delle loro analisi sulla rivista PNAS. In confronto, se una persona infetta e una non infetta indossano una mascherina chirurgica, la probabilità che il virus venga trasmesso entro 20 minuti è del 10%.

Attenzione però a come si indossa la mascherina. Sempre secondo i ricercatori tedeschi, se la FFP2 non è ben aderente, la probabilità di infezione aumenta di circa il 4%, anche se, nel complesso, le mascherine FFP2 forniscono comunque una protezione 75 volte migliore rispetto alle chirurgiche. In altre parole, il rischio di infezione dipende non solo dalla tipologia di mascherina utilizzata ma anche da come la si indossa, indipendentemente dalla variante virale in circolazione: che sia Omicron o Delta, il rischio di infezione è dovuto alla presenza di particelle di Sars-Cov-2 nell’aria che esce ed entra dai bordi della mascherina.

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