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Perché le zanzare pungono alcune persone più di altre

Lo ha scoperto un team di ricerca americano che ha finalmente compreso cosa hanno di diverso le persone che sono prese più di mira dalle zanzare.
A cura di Valeria Aiello
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Una femmina di zanzara Aedes aegypti mentre punge una persona / Rockfeller University
Una femmina di zanzara Aedes aegypti mentre punge una persona / Rockfeller University

Alcune persone sono delle vere e proprie calamite per le zanzare e, di conseguenza, si ritrovano più spesso a fare i conti con fastidiose punture e il prurito che ne deriva. Ma cosa davvero renda queste persone più attraenti per le zanzare non è ancora stato completamente chiarito, nonostante le preferenze di questi insetti siano da tempo oggetto di accesi dibattiti e credenze popolari. Questioni genetiche, gruppo sanguigno, sangue dolce e consumo di aglio o banane sono tutte teorie decisamente popolari sul tema. Eppure, per la maggior parte di queste tesi, ci sono in realtà pochi dati credibili. Al contrario, in risposta anche alla crescente diffusione di zanzare che trasmettono pericolose malattie infettive, la comunità scientifica sta indagando a fondo sul motivo per cui alcune persone sono prese più di mira da zanzare, a partire dai principali fattori che le attirano a noi, come l’anidride carbonica (CO2) che emettiamo con il respiro, il calore corporeo, il colore degli abiti che indossiamo, le caratteristiche della nostra pelle e i diversi odori che emaniamo. Una nuova ricerca, condotta da un team di studiosi della Rockfeller University di New York, suggerisce nello specifico che alcune variazioni individuali nell’odore cutaneo potrebbero spiegare il nostro diverso fascino rispetto alle zanzare.

Così le zanzare scelgono chi pungere

Per dimostrare che l’odore della pelle rende alcune persone più predisposte di altre al morso delle zanzare, i ricercatori americani hanno condotto uno studio triennale, in cui hanno chiesto ai soggetti che più spesso hanno riportato punture di zanzara di indossare calze di nylon sugli avambracci per sei ore al giorno, per più giorni, in modo da raccogliere l’odore della loro pelle. La stessa cosa è stata chiesta a un gruppo di “fortunati” che non è stato quasi mai punto dalle zanzare, così da poter successivamente confrontare l’odore delle persone più attraenti con quelle che lo erano meno.

Per tale raffronto, gli studiosi hanno progettato un test olfattometrico a due scelte, costituito da una camera in plexiglass divisa in due tubi, ciascuno terminante in una scatola che conteneva una calza. Hanno quindi posizionato le zanzare Aedes aegypti – la specie principale vettore di virus come Zika, dengue, febbre gialla e chikungunya – nella camera principale e hanno osservato le preferenze degli insetti mentre questi volavano lungo i tubi verso una calza anziché un’altra.

Il test ha mostrato che le zanzare erano particolarmente attratte dalla calza indossata da una specifica persona (il soggetto 33) e che questa attrazione è rimasta stabile nel tempo, confermata da un test successivo condotto a distanza di anni. Quando gli studiosi hanno poi calcolato in che misura il soggetto 33 fosse più invitante degli altri, hanno scoperto che era quattro volte più attraente del successivo partecipante allo studio nei confronti del quale le zanzare avevano mostrato una maggiore predilezione, e addirittura 100 volte più attraente rispetto al meno appetibile, il soggetto 19.

Le zanzare pungono di più solo alcune persone

Gli studiosi hanno quindi classificato i partecipanti come soggetti più o meno attraenti per le zanzare, chiedendosi cosa differenziasse i loro odori, e usato tecniche di analisi chimica per identificare i composti molecolari che erano presenti nell’odore cutaneo di ciascuno.

Queste analisi hanno rivelato che sulla pelle delle persone che attiravano maggiormente le zanzare erano presenti livelli significativamente più alti di tre acidi carbossilici – entadecanoico, eptadecanoico e nonadecanoico – oltre ad altri composti non identificati ma appartenenti a questa stessa classe chimica. “La miscela specifica di questi e altri acidi carbossilici variava tra i diversi soggetti altamente attraenti – hanno spiegato i ricercatori nello studio appena pubblicato sulla rivista Cell – . Pertanto, potrebbe esserci più di un modo in cui una persona può essere più attraente per le zanzare”.

Questa intuizione sul motivo per cui le zanzare pungono alcune persone più di altre e, soprattutto, le variazioni nella composizione in acidi carbossilici individuati sulla pelle dei soggetti più invitanti confermano i risultati di una precedente ricerca condotta sempre dai ricercatori della Rockfeller University, che ha rivelato la complessità del sistema olfattivo di Aedes aegypti. Questo studio ha mostrato come i loro neuroni olfattivi siano responsabili della co-espressione di più recettori, il che potrebbe spiegare la capacità delle zanzare di fiutare comunque il nostro odore, indipendentemente dalla precisa miscela di diversi acidi carbossilici.

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