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Perché Giove non ha anelli maestosi e brillanti come quelli di Saturno

Grazie a un’avanzata simulazione al computer due astronomi hanno dimostrato perché Giove non presenta uno spettacolare sistema di anelli come Saturno.
A cura di Andrea Centini
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Giove e Saturno. Credit: NASA
Giove e Saturno. Credit: NASA

Saturno è considerato praticamente all'unanimità il più bel pianeta del Sistema solare (dopo la Terra, s'intende), grazie al suo spettacolare e maestoso sistema di anelli. Osservarlo attraverso un telescopio è un'esperienza assolutamente meravigliosa e coinvolgente, che tutti dovrebbero provare almeno una volta. Innanzi a un simile spettacolo in molti si chiedono come mai Giove, il più grande pianeta del nostro sistema, non sia anch'esso circondato da splendidi anelli. Considerate le dimensioni e le diverse caratteristiche in comune con Saturno, infatti, gli anelli di Giove dovrebbero essere ancor più incredibili. In realtà anche Giove possiede anelli, come evidenziato anche da recenti immagini da scattate dal Telescopio Spaziale Hubble, ma si tratta di sottilissimi e flebili strati di polveri, che non hanno nulla a che vedere con l'agglomerato di frammenti ghiacciati intorno al “Signore degli Anelli”. Da cosa dipende questa sostanziale differenza? Secondo un nuovo studio, Giove non ha anelli così brillanti e spettacolari a causa delle sue grandi lune, i satelliti medicei scoperti da Galileo Galilei.

I deboli anelli di Giove. Credit: Stephen Kane/UCR
I deboli anelli di Giove. Credit: Stephen Kane/UCR

A determinare che i quattro satelliti medicei – Io, Europa, Ganimede e Callisto – sono responsabili della mancata formazione di un grandioso sistema di anelli attorno a Giove sono stati i due scienziati Stephen R. Kane, Zhexing Li, entrambi astronomi del Dipartimento di Scienze della Terra e Planetarie dell'Università della California di Riverside. I due studiosi sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto un modello planetario computerizzato (una simulazione dinamica) in grado di tener conto delle orbite delle quattro grandi lune, dell'orbita di Giove e delle condizioni necessarie affinché si formino gli anelli. In parole semplici, hanno scoperto che i satelliti medicei – e in particolar modo Ganimede, la più grande luna del Sistema solare (è più massiccia di Mercurio) – distruggerebbero qualunque aggregazione di materiale in grado di dar vita ad anelli spettacolari. “Abbiamo scoperto che le lune galileiane di Giove, una delle quali è la più grande luna del nostro sistema solare, distruggerebbero molto rapidamente tutti i grandi anelli che potrebbero formarsi", ha affermato il dottor Kane, aggiungendo che è improbabile che il pianeta abbia mai avuto grandi anelli nel suo passato. “I pianeti massicci formano enormi lune, il che impedisce loro di avere anelli sostanziali”, ha sottolineato l'esperto in un comunicato stampa.

Gli anelli di Giove visti da Hubble. Credit: NASA, ESA, CSA, and B. Holler and J. Stansberry
Gli anelli di Giove visti da Hubble. Credit: NASA, ESA, CSA, and B. Holler and J. Stansberry

Come indicato, i deboli anelli attualmente presenti attorno a Giove – visti per la prima volta grazie alla sonda Voyager – sono fatti principalmente di polveri, verosimilmente derivate dalle sue lune. Gli anelli di Saturno, d'altro canto, sono composti principalmente da ghiaccio e probabilmente sono frammenti di una luna ghiacciata, di comete e altri oggetti che sono stati frantumati dall'attrazione gravitazionale del pianeta. Le lune di Saturno giocano un ruolo prezioso nel mantenere saldi gli anelli attorno al pianeta (anche se si ritiene che in futuro il materiale possa precipitare sul pianeta), mentre quelle di Giove sono talmente grandi che spariglierebbero le carte in tavola, proiettando i frammenti di ghiaccio verso lo spazio profondo.

Gli anelli sono presenti anche attorno a Urano, il gigante ghiacciato piegato su un lato. Secondo gli esperti potrebbe essere finito in questa posizione dopo la collisione con un grande oggetto, oppure perché piegato proprio da un sistema di anelli gigantesco. Come specificato dagli autori dello studio, gli anelli sono una miniera di informazioni sulla storia evolutiva di un pianeta. Il professor Kane li paragona addirittura agli schizzi di sangue sui muri di una scena del crimine. “Quando osserviamo gli anelli dei pianeti giganti, è la prova che qualcosa di catastrofico ha messo lì quel materiale”, ha chiosato l'esperto. I dettagli della ricerca “The Dynamical Viability of an Extended Jupiter Ring System” sono stati pubblicati sul database online ArXiv, in attesa della pubblicazione sulla rivista scientifica Planetary Science Journal (che ha già accettato l'articolo).

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