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Cambiamenti climatici

Oltre il 50% dei grandi laghi perde acqua a causa nostra: 2 miliardi di persone a rischio

Analizzando dati raccolti tra il 1992 e il 2020 gli scienziati hanno determinato che, a causa dell’uomo, oltre la metà dei grandi laghi della Terra perde acqua. Circa 2 miliardi di persone vivono nei pressi di bacini a rischio prosciugamento.
A cura di Andrea Centini
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Oltre la metà dei grandi laghi della Terra sta perdendo acqua. Le cause, con poca sorpresa, sono squisitamente antropiche: il principale volano è rappresentato dai cambiamenti climatici, anch'essi guidati dalla mano dell'uomo a causa dell'immissione di gas a effetto serra (come anidride carbonica e metano) che favoriscono la siccità, le temperature torride e dunque l'evaporazione dell'acqua. Il secondo fattore è legato al costante prelievo di acqua per le attività umane, dall'uso domestico all'impiego in allevamenti, agricoltura e altri settori. Più in generale la sofferenza dei grandi laghi è legata al rapporto poco “amichevole” con la natura, sfruttata e deturpata tra gas climalteranti, distruzione degli habitat naturali, consumo di suolo e sovrasfruttamento delle risorse che la Terra generosamente ci offre. Proprio il 15 maggio l'Italia ha raggiunto l'Overshoot Day, cioè ha terminato il proprio tesoretto di risorse rinnovabili (quelle che si rigenerano anno dopo anno) e ha iniziato a erodere le riserve. Tutto questo ha un impatto sui sistemi naturali, compresi i grandi laghi d'acqua dolce.

A determinare che oltre la metà dei grandi laghi e dei bacini idrici artificiali sta perdendo acqua è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università del Colorado di Boulder, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Geografia e Scienze Geospaziali dell'Università Statale del Kansas del Laboratoire d'Études en Géophysique et Océanographie Spatiales (LEGOS) dell'Università di Tolosa e dell'Università della Scienza e della Tecnologia King Abdullah. I ricercatori, coordinati dal professor Fangfang Yao, docente presso il Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences (CIRES) dell'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto una nuova tecnica per misurare i cambiamenti nei livelli d'acqua dei grandi bacini idrici, sia naturali che artificiali. Nello specifico, si sono concentrati su circa 2.000 tra i più grandi laghi della Terra, nei quali è contenuto il 95 percento dell'acqua dolce presente nei laghi in generale.

Per eseguire questa misura il professor Yao e colleghi hanno elaborato statisticamente tre tipologie di dati principali: immagini satellitari (oltre 250.000), rilievi da altimetri satellitari e dati storici sui livelli dell'acqua registrati dalle autorità competenti. Combinando queste informazioni, raccolte tra il 1992 e il 2020, i ricercatori hanno ottenuto la più completa e precisa fotografia sull'andamento dei corpi idrici, facendo emergere che il 53 percento di stessi sta perdendo significative quantità di acqua, per le ragioni sopracitate. In pochi decenni l'acqua dolce perduta dai laghi è paragonabile a quella contenuta 17 volte nel Lago Mead degli Stati Uniti, sito tra Nevada e Arizona. È il più grande bacino idrico negli USA: si estende infatti per 180 chilometri, ha una superficie di 640 chilometri quadrati e una portata di 35 miliardi di metri cubi d'acqua. Ciò significa che i grandi laghi e i bacini idrici artificiali in 20 anni hanno perso quasi 600 miliardi di metri cubi d'acqua.

Ma non tutti i grandi laghi sono in sofferenza: gli scienziati hanno rilevato che il 24 percento di essi ha registrato un incremento nello stoccaggio dell'acqua. Poco sorprendentemente, si tratta di bacini siti in luoghi scarsamente popolati, come le grandi pianure del Nord America e l'altopiano del Tibet. Nonostante questo dato positivo, i ricercatori stimano che circa 2 miliardi di persone vivono nei pressi di grandi laghi in prosciugamento. Qualora dovessero sparire del tutto, le conseguenze sarebbero catastrofiche, dal punto di vista sociale, economico e anche sanitario. La situazione già oggi la situazione è drammatica in molte aree.

I laghi ospitano l'87 percento dell'acqua dolce presente sulla Terra e la loro preservazione è fondamentale, per questa ragione i ricercatori sottolineano l'importanza di migliorarne la gestione e l'utilizzo, in particolar modo dal punto di vista dei prelievi, di concerto con una lotta serrata contro le cause che provocano il riscaldamento globale. Un'altra recente ricerca ha evidenziato che i laghi blu sono destinati progressivamente a sparire, trasformandosi in laghi verdi o marroncini. I dettagli della nuova ricerca “Satellites reveal widespread decline in global lake water storage” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Science.

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