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Nuovi dati sul DNA dei ‘cadaveri non umani’, ufologo: “Il 30% è di specie non conosciute”

L’ufologo Jaime Maussan ha presentato nuovi dati sui “cadaveri non umani” mostrati in Messico a settembre. In base a presunte indagini genetiche il DNA sarebbe per il 30% appartenente a “specie non conosciute”, ma mancano le pubblicazioni scientifiche su riviste autorevoli. Per la comunità scientifica si tratta di palesi falsi.
A cura di Andrea Centini
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Il giornalista e ufologo Jaime Maussan ha fornito nuovi aggiornamenti sulla storia dei due “cadaveri alieni” presentati in pompa magna lo scorso settembre al Congresso del Messico. Nonostante una prima denuncia penale e lo sdegno a livello globale da parte della comunità scientifica, che considera questi corpi dei falsi lapalissiani e lui un ciarlatano, il settantenne è tornato alla riscossa presentando i risultati di indagini genetiche da parte di un “team di ricerca” sui corpi delle famigerate creature.

Come riportato dal Daily Mail, infatti, Maussan ha dichiarato che a seguito delle indagini è emerso che il 30 percento del DNA dei due “cadaveri non umani” non appartiene ad alcuna specie conosciuta. “Questa è la prima volta che la vita extraterrestre viene presentata in questo modo. Abbiamo un chiaro esempio di esemplari non umani non imparentati con alcuna specie conosciuta sul nostro pianeta. Il pubblico ha il diritto di conoscere la tecnologia e gli esseri non umani. Questa realtà unisce l’umanità anziché dividerci. Non siamo soli in questo vasto universo; dovremmo abbracciare questa verità”, ha affermato l'ufologo, che negli ultimi mesi è tornato più volte sull'argomento per sostenere la propria verità. Come evidenziato da Metro, Maussan non solo non ha spiegato quali sono le differenze di questo 30 percento del DNA con le specie conosciute, ma non ha nemmeno a indicato cosa è correlato il restante 70 percento. Del resto i suoi dati non sono stati né pubblicati su riviste scientifiche né sottoposti alla fondamentale revisione paritaria.

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Non c'è da stupirsi che, anche dal semplice aspetto esterno dei due piccoli corpi, la comunità scientifica si sia immediatamente scagliata contro Maussan. “Di fronte ai gravi problemi che stiamo vivendo in Messico e nell'intero pianeta, a cominciare dal cambiamento climatico, dalla guerra e dalle pandemie, è triste riunirsi per parlare delle malefatte di un ciarlatano professionista”, aveva dichiarato durante una conferenza stampa il professor Alejandro Frank, docente di fisica matematica presso l'Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM). Il meeting tra scienziati era stato programmato dopo la presentazione dei “cadaveri alieni” non tanto per sottolineare che si tratta di palesi falsi – sono talmente grossolani e semplici che non c'è altro da aggiungere, aveva detto la bioantropologa peruviana Elsa Tomasto -, tanto per sottolineare i rischi di offrire a Maussan un palcoscenico come il Parlamento messicano. "La posta in gioco qui è se il nostro Paese seguirà la scienza o le superstizioni e la ciarlataneria", ha affermato Frank durante il suo intervento.

Maussan, a sostegno della propria narrazione, durante una recente udienza in tribunale ha presentato una lettera firmata da 11 ricercatori dell'Università Nazionale San Luis Gonzaga di Ica (Perù), nella quale viene indicato che non c'è alcun intervento umano “nella formazione fisica e biologica di questi esseri”. Ma ciò non significa necessariamente che siano extraterrestri, come sottolineato dagli stessi ricercatori. La spiegazione più semplice e plausibile è che si tratti di mummie sapientemente confezionate con i resti di animali estinti un migliaio di anni fa, l'epoca a cui l'ufologo fa risalire le due “creature”, recuperate in una miniera di alghe peruviana nei pressi di Nazca. Secondo l'ufologo Will Galison si tratterebbe di fantocci realizzati probabilmente per scopi rituali, i cui teschi ricordano da vicino quelli di un'alpaca. In pratica, si tratterebbe di mummie non dissimili dalle cosiddette sirene, create secoli addietro con parti di vari animali, come rettili, pesci e mammiferi.

In precedenza erano state analizzate altre mummie simili alle due presentate al Congresso Messicano (non sono le prime a essere esposte da Maussan), ma le analisi condotte non avevano evidenziato nulla di anomalo. La dottoressa Julieta Fierro dell'Istituto di Astronomia ha affermato che i dati sul carbonio-14 rilevato nei corpi indica una provenienza chiaramente terrestre. “Non mostrano nulla di misterioso che possa indicare composti della vita che non esistono sulla Terra”. Si trattava di resti di mummie decedute in epoche diverse messe assieme per creare un fantoccio. L'ufologo aveva fatto anche in passato affermazioni altisonanti su ritrovamenti analoghi ai due corpi, ma è sempre stato smentito dalla comunità scientifica. Fino a quando non verrà presentato un articolo pubblicato su una rivista con revisione fra pari nessuno scienziato darà credito alle parole di Maussan.

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