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Lo sbarco sulla Luna degli astronauti di Artemis 3 della NASA ora rischia di slittare al 2027

La data del ritorno sulla Luna, fissata per dicembre 2025, sembra “irrealistica”: tra le cause del ritardo, i problemi alla navetta fornita da Elon Musk e il nodo dell’ossigeno nelle tute spaziali.
A cura di Valeria Aiello
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Illustrazione del sistema di atterraggio umano (Human Landing System, HLS) della SpaceX Starship in fase di sviluppo per la missione Artemis 3 della NASA. Credit: NASA
Illustrazione del sistema di atterraggio umano (Human Landing System, HLS) della SpaceX Starship in fase di sviluppo per la missione Artemis 3 della NASA. Credit: NASA

Lo sbarco sulla Luna degli astronauti della missione Artemis 3 della NASA, finora previsto per dicembre 2025, potrebbe dover attendere almeno fino al 2027. Ritardi, sfide progettuali e una quantità “significativa” di lavoro tecnico ancora da completare da parte della SpaceX di Elon Musk e dalla Axiom Space nelle tute spaziali sono tre le cause principali dello slittamento del lancio, citate nell’ultimo rapporto pubblicato dal Government Accountability Office (GAO) degli Stati Uniti, l’ufficio autonomo di controllo che monitora la spesa federale e riferisce regolarmente sui progressi dei principali progetti della NASA. Secondo il GAO, l’obiettivo della NASA di riportare gli umani sulla Luna entro la fine del 2025, per la prima volta dai tempi del programma Apollo, è “irrealistico” perché messo a repentaglio da “molteplici sfide” e da “un programma ambizioso” che comporterebbe di accelerare di oltre un anno lo sviluppo del sistema di atterraggio umano (Human Landing System, HLS) della Starship di SpaceX.

Il ritorno sulla Luna e le cause dello slittamento di Artemis 3

Artemis 3, la terza missione del programma Artemis della NASA, che mira a riportare gli umani sulla Luna nel 2025 (presupponendo che la missione Artemis 2, attualmente prevista per novembre 2024, vada secondo i piani), sta affrontando ritardi significativi. “La complessità del volo spaziale umano suggerisce che non è realistico aspettarsi che il programma Artemis III completi lo sviluppo con oltre un anno di anticipo rispetto alla media dei grandi progetti della NASA, la maggior parte dei quali non sono progetti di volo spaziale umano –  afferma il rapporto del GAO – . Se lo sviluppo richiedesse il tempo medio dei grandi progetti della NASA, la missione Artemis III avverrebbe probabilmente all’inizio del 2027”.

Il programma, spiega l’organo di controllo, ha dovuto affrontare ritardi significativi in “otto di tredici importanti obiettivi”, posticipati di oltre sei mesi e “due eventi importanti” ora programmati per il 2025, lo stesso anno in cui dovrebbe essere lanciato il lander lunare.

Le battute di arresto, precisa il GAO, sono in parte dovute a un problema dello scorso aprile nell’Orbital Flight Test, un volo di prova già rinviato di sette mesi che avrebbe dovuto mostrare il sistema di lancio e la configurazione del lander in azione, ma che ha portato alla perdita del controllo e alla caduta della navicella spaziale. Ulteriori ritardi dipendono anche dalla “significativa quantità” di lavoro tecnico sul sistema di atterraggio umano di Artemis III, una variante dell’astronave Starship di SpaceX e la modalità di immagazzinamento e trasferimento del propellente mentre il veicolo spaziale è in orbita.

I problemi alla navetta fornita da Elon Musk

Un aspetto critico del progetto di SpaceX per l’atterraggio degli astronauti di Artemis III sulla Luna è “il lancio di più navicelle cisterna che dovranno rifornire di propellente un deposito nello spazio, prima del trasferimento al sistema di atterraggio umano” precisa il GAO. “La documentazione della NASA afferma che SpaceX ha fatto progressi limitati nello sviluppo delle tecnologie necessarie per sostenere questo aspetto del suo piano”.

Il nodo dell’ossigeno nelle tute degli astronauti

La tuta spaziale di Axiom e i principali componenti del sistema. Credit: Gao analysis/Axiom
La tuta spaziale di Axiom e i principali componenti del sistema. Credit: Gao analysis/Axiom

Anche Axiom Space, la società con sede in Texas incaricata di sviluppare le tute spaziali che verranno utilizzate dagli astronauti sulla Luna, sta facendo i conti con quelle che il GAO definisce “sfide progettuali”. Ad esempio, il progetto originale della NASA, che Axiom sta sfruttando per mettere a punto le nuove tute spaziali, non forniva la quantità minima di ossigeno di emergenza necessaria per la missione Artemis III. “Di conseguenza, i rappresentanti di Axion hanno affermato che potrebbero dover riprogettare alcuni aspetti della tuta spaziale, il che potrebbe ritardare la consegna per la missione”.

I tempi della missione

Nell’ambito del programma Artemis della NASA, ufficialmente istituito nel 2017 sotto l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump, la missione Artemis 3 per lo sbarco degli umani sulla Luna potrebbe quindi essere riprogrammata per il 2017, risultando comunque lanciata un anno prima rispetto all’obiettivo originario della NASA, che inizialmente aveva previsto il suo lancio nel 2028. Tale data era stata anticipata al 2024 dall’amministrazione Trump, ma la tempistica è stata nuovamente rivista e posticipata al 2025, sotto l’amministrazione Biden. Nel luglio 2023, la NASA aveva dichiarato che le difficoltà di SpaceX avrebbero potuto ritardare la missione almeno fino al 2026.

Quanto scoperto dal GAO, sulla base dei dati della NASA, delle informazioni fornite da i suoi appaltatori e dell’esame della documentazione, indica tuttavia che è “improbabile che l’atterraggio lunare con equipaggio dell’Artemis III avvenga nel 2025”. Già selezionati, invece, i siti di allunaggio della missione, tutti identificati in regioni vicine al Polo Sud lunare, un’area di particolare interesse per gli scienziati e dove, recentemente, è atterrata anche la sonda indiana Chandrayaan-3, in una prima mondiale per qualsiasi programma spaziale.

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