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La Cina ha fotografato l’intero pianeta Marte con la sonda Tianwen-1: le splendide immagini

Grazie alle fotocamere a media e alta risoluzione della sonda Tianwen-1 la Cina è riuscita nella storica impresa di fotografare l’intero pianeta Marte.
A cura di Andrea Centini
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Credit: CNSA
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L'Amministrazione Nazionale Spaziale Cinese (CNSA) ha annunciato di aver fotografato l'intero pianeta Marte. Un'impresa titanica celebrata con la pubblicazione sul social network cinese Weibo di una serie di spettacolari immagini, catturate dalla sonda della missione spaziale Tianwen-1 (composta da un orbiter e da un rover). Il veicolo spaziale è stato lanciato nello spazio il 23 luglio del 2020 ed è giunto nell'orbita del “Pianeta Rosso” il 10 febbraio dell'anno successivo; il rover Zhurong è regolarmente ammartato sull'Utopia Planitia, la stessa area in cui giunse il lander Viking 2 della NASA nel lontano 1976, mentre la sonda orbitale ha iniziato la sua lunga e virtuosa missione di mappatura planetaria con le sue fotocamere.

Ascraeus Mons. Credit: CNSA
Ascraeus Mons. Credit: CNSA

Da quando ha iniziato a operare, la sonda Tianwen-1 ha raccolto oltre 1.000 Gigabyte di dati della superficie marziana, ottenuti nell'arco di quasi 1.400 orbite attorno al quarto pianeta del Sistema solare. Un patrimonio scientifico preziosissimo che in futuro, come affermato dall'agenzia spaziale cinese, sarà reso pubblico e messo a disposizione degli scienziati di tutto il mondo. La sonda Tianwen-1 è equipaggiata con due fotocamere: la Medium Resolution Camera (MRC) con una capacità risolutiva di 100 metri da un'altezza di 400 chilometri; e la High Resolution Camera (HRC) molto più potente, con una risoluzione di 2 metri da un'orbita analoga. La maggior parte degli scatti catturati durante la missione di mappatura orbitale sono in media risoluzione, tuttavia non sono mancati diversi scatti in alta risoluzione, alcuni dei quali pubblicati sul social network Weibo.

Arabian Highlands. Credit: CNSA
Arabian Highlands. Credit: CNSA

Tra le immagini condivise si possono ammirare grandi canyon, scarpate, catene montuose, crateri e altre strutture dell'arida e gelida superficie marziana. Fra esse è possibile osservare il cratere da impatto “Arabian Highlands”; il cratere sulla sommità dell'Ascraeus Mons, uno dei tre vulcani del gruppo “Tharsis Montes” nei pressi dell'equatore marziano; lo spettacolare canyon della Valles Marineris, ubicato anch'esso nella zona equatoriale di Tharsis e molto più vasto del celebre Grand Canyon statunitense (è dieci volte più lungo, sette volte più profondo e sette volte più largo); e dettagli del Polo Sud di Marte, sotto il quale si ritiene possano esservi laghi subglaciali, il posto migliore per cercare potenziali forme di vita.

Polo Sud. Credit: CNSA
Polo Sud. Credit: CNSA

Il Pianeta Rosso ha infatti solo una debole atmosfera ed è privo di un campo magnetico, condizioni che lo hanno reso un deserto cosmico bombardato dalla radiazione solare, dove un tempo sorgevano laghi, fiumi e interi oceani. Proprio per questo gli scienziati ritengono che per cercare eventuali tracce della vita antica bisogna scavare sotto almeno 2 metri di regolite marziana.

Valles Marineris. Credit: CNSA
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